Ansia: uno studio rivela mappatura genetica
“Questo è il più ricco insieme di risultati per la base genetica dell’ansia fatto fino ad oggi”.
L’ansia patologica è un disturbo che compromette la quotidianità di chi ne soffre. Ne abbiamo parlato approfonditamente su questo blog descrivendo le varie forme di ansia, le diverse modalità di trattamento e ci siamo soffermati sulla situazione clinica in cui sussiste una coesistenza di ansia e depressione parlando del disturbo ansioso-depressivo.
Uno studio pubblicato sull’American Journal of Psychiatry ha rivelato una sorta di mappatura genetica dei disturbi e dei sintomi d’ansia. Un approccio che ha consentito ai ricercatori di individuare in che modo l’ansia possa associarsi ad altre patologie legate all’umore tra cui, ad esempio, la depressione maggiore (o depressione endogena).
I geni dell’ansia: la ricerca
Gli esperti della Yale University si sono avvalsi di uno dei più grandi database contenente informazioni medico-scientifiche, ovvero il Milion Veteran Program e hanno studiato i dati genetici di circa 200.000 mila ex militari americani. Nello specifico, gli autori dello studio hanno osservato le variazioni genetiche legate ai disturbi d’ansia.
L’ESITO – I risultati hanno evidenziato cinque segnali significativi a livello del genoma per gli europei americani e uno per gli afroamericani. In particolare, i ricercatori hanno individuato che:
- le variazioni più rilevanti sono state riscontrate sul cromosoma 3 vicino a SATB1, un regolatore globale dell’espressione genica;
- altre variazioni significative sono state registrate sul cromosoma 6 vicino a ESR1, un gene coinvolto nella ricezione degli estrogeni, questa dinamica – ipotizzano i ricercatori – potrebbe spiegare il motivo della maggiore esposizione delle donne ai disturbi d’ansia;
- inoltre, è stato individuato un locus sul cromosoma 7 vicino a MAD1L1 che era stato precedentemente associato ad alcuni disturbi psichiatrici tra cui schizofrenia, disturbo bipolare e depressione maggiore.
Gli addetti ai lavori sottolineano la bontà di questa ricerca i cui esiti – pur non spiegando la sovrapposizione tra ansia, depressione e altri disturbi psichiatrici – hanno avuto il merito di individuare uno schema di rischi genetici ricorrenti.
“Questo è il più ricco insieme di risultati per la base genetica dell’ansia fatto fino ad oggi – affermano gli autori dello studio – un lavoro che fornisce nuove conoscenze sui meccanismi di rischio genetico alla base dell’ansia e dei relativi disturbi psichiatrici”. Ricercatori che sostengono la necessità di approfondire con ulteriori studi che facciano riferimento ad un campione di partecipanti più eterogeneo.
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