Undaria pinnatifida: proprietà e benefici per il colesterolo
L’Undaria pinnatifida è un’alga molto consumata in Oriente: uno studio ha indagato sulle sue proprietà per la salute, in particolare sui suoi effetti anti-colesterolo.
In Asia, soprattutto in Giappone, le alghe fanno parte di una tradizione gastronomica millenaria: tra queste figura l’Undaria pinnatifida, le cui proprietà benefiche sono state messe in risalto da un recente studio. Ricche di fibre, proteine, minerali, oltre ad essere una buona fonte di vitamina A, l’Undaria pinnatifida contiene metaboliti secondari come florotannini e piccoli peptidi in grado di esercitare spiccate attività biologiche.
Questi composti hanno manifestato – in diversi studi – alcune importanti potenzialità antiossidanti. Dimostrando, nello specifico, proprietà antibatteriche, antinfiammatorie e ipocolesterolemizzanti.
A partire da questi riscontri, l’obiettivo degli autori era di studiare gli effetti degli estratti acquosi di Undaria pinnatifida sull’attività antiossidante, sulla riduzione indiretta del colesterolo mediante l’aumento della motilità gastrointestinale e sulla riduzione diretta del colesterolo attraverso l’inibizione della HMG-CoA reduttasi, un enzima che gioca un ruolo cruciale nella sintesi.
Lo studio
Sono stati preparati diversi estratti di Undaria pinnatifida utilizzando tre diversi metodi:
- bolliti in acqua dopo essere stati lavati e rifilati (metodo simile alla preparazione di una zuppa);
- estratti con acqua a temperatura ambiente e successivamente essiccati;
- trattati con enzimi digestivi per simulare una possibile digestione derivante dal loro consumo crudo (tipo insalata).
Inoltre sono state rimosse le mucillagini, una parte degli estratti acquosi è stata sottoposta a precipitazione con etanolo prima di essere essiccata ed è stato adoperato un procedimento di purificazione dei florotannini.
ESITI – I risultati ottenuti suggeriscono che la zuppa di Undaria pinnatifida può ridurre il livello di colesterolo nel sangue sia aumentando la motilità gastrointestinale a causa dell’inibizione dell’AChE, sia diminuendo la sua biosintesi. Invece, l’alga mangiata secca in insalata ha manifestato più difficoltà a liberare le sue molecole bioattive nella pancreatina utilizzata per la simulazione.
Infine, l’effetto dell’estratto sul proteoma delle cellule epatiche ha prodotto diversi cambiamenti nell’intensità di alcune proteine.
“L’Undaria pinnatifida è un’alga promettente con diverse molecole bioattive da cui ci si può aspettare un certo miglioramento della salute umana”, hanno concluso gli autori.
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