Tamarindo e proprietà immunostimolanti: lo studio
Dai semi del tamarindo (Tamarindus indica L) si può ottenere una sostanza, il TKP-2-1, dalle spiccate proprietà virtuose per il sistema immunitario.
Il tamarindo è un albero sempreverde originario dell’Africa tropicale, dell’India e dell’America centrale: conosciuto soprattutto per i frutti impiegati in ambito culinario, uno studio ne ha evidenziato l’azione immunostimolante dei semi. In particolare, le proprietà di una sostanza in essi contenuta, ovvero il TKP-2-1, un polisaccaride puro – ricavato da TKP grezzi – ricco di elementi clinicamente attivi.
I polisaccaridi, in generale, esibiscono varie attività biologiche, in particolare effetti antiossidanti, antinfiammatori, antitumorali, immunomodulanti e cicatrizzanti. La maggior parte delle azioni immunostimolanti indotte dai polisaccaridi dipende dalla loro capacità di modulare la funzione dei macrofagi: si tratta di un gruppo altamente eterogeneo e plastico di cellule immunitarie innate.
Partendo da studi precedenti che avevano evidenziato le potenzialità terapeutiche del tamarindo, un gruppo di ricercatori dell’Università di Chengdu, in Cina, si è posto l’obiettivo di indagare sugli eventuali meccanismi biologici alla base di queste proprietà. Individuando, appunto, nel TKP-2-1 un elemento cruciale.
Tamarindo e attività immunomodulante
Dopo aver raccolto i semi di tamarindo nella città di Yuxi e averli depositati presso l’Istituto di biologia di Chengdu, i ricercatori hanno isolato il TKP-2-1 avviando il processo di sperimentazione tramite analisi spettroscopica, analisi della composizione chimica, coltura cellulare e test dell’attività fagocitica.
“Abbiamo rilevato l’attività immunostimolante del TKP-2-1 in una determinata categoria di macrofagi (RAW264.7)”, si legge sul paper scientifico pubblicato sul Journal of Functional Foods. La ricerca, proseguono, ha dimostrato gli effetti positivi del TKP-2-1 nell’attivazione di alcuni processi proteici fondamentali per stimolare le difese immunitarie (NF-κB e MAPK).
“Questi risultati – concludono gli autori – incoraggiano a considerare TKP-2-1 come potenziale materiale alimentare funzionale per la terapia adiuvante dei pazienti immunocompromessi”.
FONTE: Journal of Functional Foods
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