Sulforafano e azione antinfiammatoria
Il sulforafano, antiossidante contenuto in broccoli, cavoli e altre verdure crucifere, ha manifestato spiccati benefici contro lo stress ossidativo e l’infiammazione indotta dal particolato fine in uno studio condotto su colture cellulari.
Il sulforafano aiuta a proteggere i bronchi dalle infiammazioni provocate dall’inquinamento atmosferico: questo è quanto emerge da uno studio pubblicato sul Journal of Functional Foods. Per chi non lo sapesse, il sulforafano è una sostanza naturale dalle spiccate proprietà antiossidanti e antinfiammatorie contenuto in broccoli, cavoli e altre verdure crucifere.
Nella sperimentazione condotta su cellule bronchiali umane in coltura, questo prezioso fitocomplesso ha manifestato una significativa capacità di attenuare stress ossidativo e infiammazione indotti dal particolato fine, ovvero da particelle tossiche presenti nell’aria a causa dell’inquinamento atmosferico.
Come riportano gli autori, il PM2,5 – una categoria di particelle di particolato dal diametro medio inferiore ai 2,5 μm (micrometri) – è in grado di danneggiare direttamente i polmoni umani. Ed è per questo motivo che rappresenta una minaccia per la salute pubblica mondiale.
Gli esiti dello studio
Dopo aver ulteriormente constatato la presenza delle PM2,2 nei metalli di transizione e negli IPA (idrocarburi policiclici aromatici) e la loro capacità di provocare danni ossidativi e risposte infiammatorie nelle cellule, i ricercatori hanno esaminato gli effetti del trattamento con il sulforafano.
Gli studiosi hanno osservato che il sulforafano ha alleviato i danni ossidativi e le risposte infiammatorie derivanti dall’esposizione a PM2,5. Il meccanismo d’azione, ipotizzano i ricercatori, sarebbe riconducibile alla capacità del sulforafano di incentivare una risposta proteica antinfiammatoria (Nrf2 / Keap1).
“Alla luce della sua bioattività, biodisponibilità, fonti e prezzo, il sulforafano potrebbe essere una scelta alternativa per attenuare gli effetti negativi sulla salute indotti dal PM2,5”, affermano gli autori. “Questa ricerca fornisce una base teorica sul sulforafano come promettente composto bioattivo (…), gettando nuova luce sullo sviluppo di agenti chemiopreventivi di derivazione alimentare contro l’inquinamento atmosferico”, concludono i ricercatori.
In attesa di ulteriori conferme in vitro e in vivo.
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