Steroli vegetali, stanoli ed effetti sul colesterolo LDL
Una revisione ha esaminato alcuni studi clinici sull’azione ipocolesterolemizzante di steroli vegetali e stanoli.
Gli steroli vegetali e gli stanoli sono composti bioattivi presenti nelle piante noti in fitoterapia per la loro capacità di ridurre l’assorbimento intestinale del colesterolo, e non solo. Oltre all’effetto ipocolesterolemizzante, le sono state attribuite anche proprietà antinfiammatorie, antitumorali e antieriptotiche.
Queste due sostanze, che presentano una struttura molecolare molto simile al colesterolo, possono essere riscontrate anche in alcuni alimenti, tra cui broccoli, olive, frutta secca, legumi e oli vegetali.
Ma fanno davvero bene al colesterolo?
Una revisione di diversi studi clinici condotti sulla relazione tra somministrazione di steroli vegetali e stanoli e livelli di colesterolo ha indagato più a fondo sui fattori genetici che modulano la risposta del colesterolo lipoproteico a bassa densità (LDL) alla terapia a base di queste due sostanze naturali.
Osservazioni dei ricercatori
“Questa recensione esamina gli studi clinici che valutano l’impatto dei principali geni associati alla risposta delle concentrazioni plasmatiche dei lipidi all’assunzione di PS (steroli e stanoli)”, precisano gli autori.
Quello che emerge dai vari studi è una certa discrepanza sui risultati che sembra suggerire un’efficacia di queste due sostanze nella riduzione del colesterolo LDL dipendente da alcune specificità genetiche: “Esistono prove scientifiche che dimostrano che la risposta è variabile e che questa variabilità è in parte dovuta a differenze genetiche interindividuali”, si legge tra le conclusioni.
Andando più nello specifico, gli autori hanno individuato la variabile che incrementerebbe l’azione ipocolesterolemizzante di steroli e stanoli: “Per CYP7A1 c. -204 variante A > C, i portatori dell’allele mutante beneficiano di un maggiore effetto ipocolesterolemizzante, rispetto agli individui con l’allele normale. Tuttavia, per gli altri geni ci sono discrepanze”.
Tra i motivi di questi risultati contrastanti, secondo gli studiosi, ci sarebbe anche la mancanza numerica di studi con questo approccio: “In sintesi, è necessaria la standardizzazione degli studi clinici che valutino l’interazione gene-dieta, in modo da offrire risultati robusti che consentiranno di formulare raccomandazioni più precise, basate sull’individualità genetica dei soggetti”.
Insomma, dal punto di vista dei meccanismi biologici, l’assunzione di steroli vegetali e stanoli non sembra un rimedio efficace per tutti coloro che intendono regolare naturalmente i livelli di colesterolo, a patto che non si presenti una specifica predisposizione genetica.
Tuttavia, le prossime ricerche sull’argomento dovranno indagare su un numero più significativo di studi affinché sia possibile trarne conclusioni più precise ed esaustive.
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