Semi d’uva e proprietà delle proantocianidine

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grappolo uva bianca

Semi d’uva e proprietà delle proantocianidine

I semi d’uva sembrano avere un interessante potenziale nutraceutico per merito dell’elevata concentrazione di proantocianidine: ecco gli esiti di una revisione.

L’uva è sicuramente uno dei frutti più amati e più nobili che offre la natura. Oltre al suo largo impiego in ambito gastronomico, basti pensare un attimo al mercato dei vini, l’uva è un frutto più volte attenzionato anche dalla ricerca nutraceutica per le sue proprietà virtuose per l’organismo. Proprietà riconducibili alla massiccia concentrazione di alcune specie di antiossidanti naturali, in particolare di antociani e resveratrolo.   

Se è vero che mangiare il frutto fa bene, da alcuni studi è emerso che sono i semi a contenere la più elevata concentrazione di sostanze attive. Gli ossicini dell’uva, infatti, rappresentano un’eccellente fonte di proantocianidine: si tratta di composti bioattivi che hanno manifestato a più riprese la capacità di esercitare effetti positivi sulla salute. In particolare, si sono rivelati dei potenti antiossidanti, antinfiammatori, antiallergici, immunostimolanti e antivirali

A questo proposito, il dott. Nurhan Unusan proveniente dalla Karatay University, in Turchia, ha condotto una revisione degli studi condotti sulle proprietà dei semi d’uva. 

Proprietà dei semi d’uva

“Nonostante il numero limitato di studi e le difficoltà con le sperimentazioni di intervento umano disponibili, vi è consenso sul fatto che le proantocianidine dei semi d’uva possono contribuire a un’ecologia microbica e a modulare il microbiota intestinale con benefici per la salute umana, e quindi mostrare la promessa di essere utilizzate come nutraceutico”, si legge tra le conclusioni del paper.

Inoltre, lo studio ha portato ad ulteriori osservazioni su altre presunte azioni benefiche su benessere cardiovascolare, potenzialità antitumorali, attività antimicrobica, attività antidiabetica e attività antinfiammatoria. Per alcuni di questi campi d’applicazione sono state riscontrate alcune potenziali effetti virtuosi, tuttavia necessitano di ulteriori studi per convalidare gli esiti ottenuti-

“I dati clinici ed epidemiologici attuali mostrano una correlazione molto preliminare tra il consumo di proantocianidine dei semi d’uva e i benefici per la salute. In alcuni casi, l’assunzione di proantocianidine può raggiungere livelli elevati che normalmente non si riscontrano nella dieta tipica”, aggiunge il prof. Unusan. 

Tuttavia, precisa, “sono necessarie ulteriori ricerche per studiare meglio l’effetto delle proantocianidine dei semi d’uva nell’uomo. Data la loro particolare farmacocinetica, i costituenti della matrice alimentare potrebbero esercitare effetti nell’intestino. Infine, le variazioni genetiche individuali che potrebbero influenzare l’assorbimento intestinale e le variazioni individuali del microbiota possono influenzare il metabolismo e, quindi, l’effetto sulla salute”.

Il potenziale c’è, necessita però di essere ulteriormente esplorato.


FONTE: Journal of Functional Foods

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