Riso nero: proprietà e benefici del suo estratto
Ampiamente conosciuto in ambito gastronomico, il riso deriva da una pianta scientificamente nota come Oryza sativa: la variante da cui si ricava il riso nero è ricca di proprietà benefiche.
In cucina è conosciuto come riso ed è una delle pietanze più consumate al mondo, in botanica – invece – si chiama Oryza sativa ed è una pianta ricca di elementi clinicamente attivi. In particolare la variante che da cui si ricava il riso nero, così come evidenziato da una revisione pubblicata su Food Chemistry.
Le varietà pigmentate di riso come – appunto – il riso nero (Oryza sativa L.) hanno un contenuto più elevato di composti fenolici rispetto al riso bianco evidenziando, a più riprese, una maggiore attività fenolica totale, flavonoide e antiossidante. In particolare, il riso nero deve le sue proprietà virtuose all’elevata concentrazione di antociani, principalmente di cianidina-3-glucoside.
Proprietà del riso nero
Le antocianine contenute nel riso nero hanno manifestato potenzialità terapeutiche in diversi studi condotti in vivo e in vitro, tra cui:
- un effetto inibitorio sulla proliferazione delle cellule tumorali;
- un’elevata protezione delle cellule endoteliali dagli eventi di stress ossidativo;
- una notevole protezione contro l’angiogenesi indotta dal fattore di crescita endoteliale vascolare;
- una riduzione del rischio di aterosclerosi;
- una capacità di ridurre colesterolo totale, colesterolo LDL e il contenuto totale di triacilglicerolo dei ratti alimentati con una dieta ricca di grassi.
In questo senso, gli antociani estratti dalle piante possono essere sostituti adatti ai coloranti sintetici a causa del loro attraente colore brillante e della solubilità in acqua, che consente loro di essere incorporati negli alimenti migliorandone possibili effetti sulla salute dell’uomo.
Tuttavia, ci sono alcune limitazioni tecnologiche che impediscono l’utilizzo di questi coloranti naturali nel campo degli alimenti funzionali: questo è il motivo per cui un team di ricercatori brasiliani ha effettuato uno studio per comprendere le condizioni ideali affinché gli estratti di riso nero possano essere utilizzati nell’industria nutraceutica.
“Una temperatura di 34,7 °C, 80 min di estrazione e un rapporto solido-liquido di 1:30 si sono rivelati la condizione migliore per massimizzare il contenuto totale di flavonoidi, antociani, fenoli e attività antiossidante in vitro di un estratto di riso nero”, si apprende tra le conclusioni del paper.
Esiti che necessitano di ulteriori verifiche, ma che spianano la strada ad un utilizzo in una prospettiva medicinale di questo prezioso cibo.
FONTE: Food Chemistry

Lascia un commento