Proprietà del melograno: una revisione

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Proprietà del melograno: una revisione

Il melograno (Punica granatum) è un frutto ricco di elementi clinicamente attivi: un team di ricercatori iraniani ha condotto una revisione sulle sue potenzialità di benessere.

Su questo blog abbiamo già parlato delle proprietà e dei benefici del melograno, soffermandoci in particolare sugli effetti virtuosi rispetto al sistema cardiovascolare, al metabolismo e al sistema immunitario. Un team di ricercatori provenienti dall’Università di Scienze Mediche in Iran ha condotto, recentemente, una revisione su questo prezioso frutto.

La presente revisione mirava a riassumere l’attuale ricerca sulle applicazioni tradizionali e scientifiche di Punica granatum per quanto riguarda il contenuto fitochimico e le applicazioni cliniche che potrebbero essere utili per lo sviluppo futuro di farmaci”, scrivono gli autori.

Attingendo da vari database, gli studiosi innanzitutto hanno rivelato i principali composti bioattivi contenuti in diverse parti del melograno, analizzando semi, buccia, succo e foglie. Successivamente, hanno osservato la presunta azione rispetto a diversi scopi di benessere.

I principali composti bioattivi

L’elenco di sostanze clinicamente attive contenute nel melograno comprende:

  • polifenoli;
  • flavonoidi;
  • antocianosidi;
  • alcaloidi;
  • lignani;
  • triterpeni.

Una menzione particolare la merita l’urolitina A, un metabolita che ha manifestato a più riprese di essere uno dei principali artefici dell’azione positiva del melograno. 

Esiti della revisione

I principali effetti farmacologici del melograno riportati negli studi clinici randomizzati riguardano diabete, malattie cardiovascolari, disturbi del cavo orale, disturbi endocrini e cancro.

La presente revisione ha fornito una panoramica delle applicazioni tradizionali delle piante e alcune di esse sono state convalidate da prove scientifiche, in particolare le loro applicazioni come trattamento di malattie cardiovascolari ed endocrine”, osservano gli studiosi. Seppur alcuni studi abbiano effettivamente evidenziato un potenziale nutraceutico interessante, il meccanismo molecolare alla base deve essere ancora chiarito. 

Nel diabete, l’effetto ipoglicemizzante del succo di melograno o di altri composti è risultato limitato, ma è emersa la sua azione antiossidante. Come suggerito da uno studio in particolare, il melograno sembra esercitare anche un effetto modulante sugli enzimi epatici nei pazienti diabetici.

Inoltre, il consumo di succo di melograno ha dimostrato di supportare la prevenzione di obesità, sindrome metabolica e malattie coronariche (che si ritiene siano dovute alle sue potenti proprietà antiossidanti). Mentre, gli effetti benefici del collutorio o del gel al melograno su parodontite, gengivite e stomatite sono – a detta degli autori – “probabilmente correlati alle sue attività antinfiammatorie, antiossidanti e antimicrobiche”.

Altri benefici del melograno suggeriti da piccoli studi clinici includono il sistema gastrointestinale, il sistema nervoso centrale (per esempio, ha manifestato interessanti azioni per la gestione dell’ansia durante le procedure dentistiche nei bambini, ictus ischemico e disfunzione della memoria nella chirurgia cardiaca), disturbi reumatici (soprattutto artrite reattiva e osteoartrite del ginocchio), disturbi dermatologici (tra cui pigmentazione indotta dai raggi ultravioletti ed eritema cutaneo) e malattie renali.

Insomma, in definitiva è proprio vero: il melograno è un elisir di benessere. Ed il suo crescente impiego in campo nutraceutico sembra essere legittimato dagli esiti di questa approfondita ricerca.

FONTE: Journal of Nutrition and Metabolism

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