Pomodoro: proprietà e benefici

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Pomodoro: proprietà e benefici

Ambasciatore di italianità nel mondo, il pomodoro è anche un alimento ricco di proprietà e benefici per l’organismo. 

Probabilmente non c’è nessun altro alimento che possa fotografare meglio la storia e la tradizione italiana nel mondo come il pomodoro, l’ingrediente principe della dieta mediterranea e delle pietanze più identificative del nostro Paese. Pizza e pasta, giusto per fare due nomi, devono molto della loro notorietà al pomodoro e alla perfetta commistione di sapori che scatena. 

Oltre ad essere delizioso, questo amatissimo ortaggio – che tecnicamente dovrebbe considerarsi un frutto – è anche un alleato naturale del benessere. Infatti, non tutti sanno che il pomodoro è ricco di proprietà e di benefici per l’organismo. 

Dalle sostanze nutrienti contenute nel pomodoro ai vantaggi per la salute, fino a qualche curiosità sull’origine del termine e sulla provenienza storica, su questa pagina troverete le seguenti informazioni:

pomodoro tagliato primo piano sale rosa
Il pomodoro è composto prevalentemente d’acqua, ma è ricco di proprietà per l’organismo.

Cosa contiene il pomodoro

Vitamine, minerali e, più in generale, sostanze antiossidanti, il pomodoro è composto per il 94% da acqua, ma contiene tante sostanze nutrienti. Nello specifico:

  • Vitamina C;
  • Vitamina A;
  • Potassio;
  • Ferro;
  • Calcio;
  • Fosforo;
  • Sodio;
  • Tiamina (vitamina B1);
  • Niacina (vitamina PP);
  • Licopene.

Non mancano anche carboidrati (pari al 3,5%), lipidi, proteine e zuccheri solubili. La sostanza che conferisce il tradizionale colore rosso al pomodoro è il licopene, un potente antiossidante (carotenoide) che è anche la sostanza responsabile dei principali effetti benefici di questo prezioso ortaggio. 

Benefici e il ruolo del licopene

E pensare che in origine veniva considerato velenoso a causa della somiglianza con alcune bacche dall’effetto letale, al contrario il pomodoro fa molto bene supportando l’organismo soprattutto in alcune funzioni:

  • Aiuta la digestione grazie all’azione di acido lattico, arabico e malico;
  • Aiuta a combattere il caldo per il suo elevato contenuto d’acqua;
  • Aiuta a contrastare debolezza, stanchezza e crampi grazie al potassio;
  • Stimola la produzione di globuli rossi grazie alla vitamina C;
  • Garantisce un’azione disintossicante grazie allo zolfo;
  • Il fosforo e il calcio contribuiscono alla salute delle ossa e del sistema nervoso.

Ma, come accennato in precedenza, è il licopene a rendere il pomodoro un alimento prezioso per la salute. Diversi studi hanno evidenziato i benefici di questo potente antiossidante, in particolare la sua azione preventiva nei confronti di alcune forme tumorali

Ad esempio, uno studio del 2003 pubblicato sulla rivista scientifica International Journal of Cancer ha evidenziato come mangiare pasta o pizza una volta alla settimana riduca in maniera significativa il rischio di tumore all’apparato digerente e tra le motivazioni principali è emersa proprio l’azione benefica del licopene.

Un’altra ricerca condotta dalla Harvard Medical School su un campione di circa 48 mila uomini aveva evidenziato come i consumatori abituali di pomodoro (dalle due alle tre tazze di salsa di pomodoro alla settimana) avessero un rischio inferiore del 34% di ammalarsi di cancro alla prostata. E negli uomini che comunque l’avevano sviluppato, il tumore era meno angiogenico e aggressivo. 

Buccia o polpa? 

Tutto il pomodoro contiene licopene, ma la buccia è la parte più ricca di questa preziosa sostanza: ne contiene dalle tre alle cinque volte in più rispetto alla polpa. 

Il pomodoro è meglio crudo o cotto?

C’è un filone di pensiero che sostiene sia meglio mangiarli crudi per ottenere il massimo dei benefici, ma è più condivisa la convinzione che la cottura sia necessaria per ottenere il meglio dal pomodoro. Infatti, il processo di cottura consente all’organismo di assimilare facilmente il licopene e di farne rilasciare alle cellule del pomodoro una maggiore concentrazione. Inoltre, quando viene cotto in olio di oliva il sangue riesce ad assimilare una dose tripla di licopene.

Storia e curiosità 

Il pomodoro appartiene alla famiglia delle Solanacee, la stessa che comprende anche peperoni, patate e melanzane. Sull’origine del termine esistono diverse interpretazioni. Qualcuno sostiene che derivi da “Pomo dei Mori” per la provenienza marocchina, altri fanno derivare il termine dal latino pomum aureus (mela o pomo d’oro).  

Originario dell’area mesoamericana, il pomodoro veniva utilizzato nella cucina tradizionale messicana. Furono i conquistadores spagnoli a portarlo prima nelle colonie in Marocco e successivamente in Europa. Durante i primi anni, gli europei li usarono esclusivamente a scopo decorativo perché credevano – come accennato in precedenza – che fossero velenosi. In Italia furono introdotti poco prima del 1850 mentre la coltivazione iniziò verso la fine del diciannovesimo secolo. 

Uno studio recente ha rivelato che il pomodoro non è sempre stato rosso, infatti pare che il colore sia cambiato in seguito ad alcune mutazioni genetiche avvenute nel corso dei secoli. Al principio era nero-violaceo, simile ad una melanzana, e la buccia conteneva una massiccia presenza di antocianine, una famiglia di polifenoli presenti anche nell’uva rossa. Ancora oggi esistono dei pomodori dalla buccia nera: si tratta del genere Aft e pare che presentino una grande quantità di antiossidanti. 

Esistono oltre un migliaio di specie di pomodori, ognuna con la sua quantità di licopene. Alcune ricerche hanno evidenziato che il pomodoro ciliegino e il pomodoro San Marzano, varietà coltivata in Campania, presentano una maggiore concentrazione di licopene. Invece il tangerino, varietà di colore giallo-arancione, presenta una massiccia dose di cis-licopene, ovvero licopene con una struttura molecolare più facilmente assimilabile dall’intestino.

Bibliografia

  • Il potere degli alimenti, William Li, Mondadori, 2019.
  • Coltivare i pomodori nell’orto, Bruno Del Medico, e-book, 2014.
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