Policosanoli: proprietà e benefici per il colesterolo
I policosanoli, sostanze derivanti dalla canna da zucchero, sono impiegati nella realizzazione di integratori alimentari per ridurre o prevenire il colesterolo in eccesso: ecco le sue proprietà e quali risultati è possibile attendersi.
Quando si parla di rimedi naturali per controllare il colesterolo – in particolare di integratori alimentari – si fa spesso riferimento ai policosanoli, delle sostanze naturali di matrice alcolica che si estraggono soprattutto dalla canna da zucchero, ma non solo. Infatti sono contenuti anche in altri elementi tra cui grano immaturo, pula del riso, cera d’api, semi di Perilla frutescens e, in misura inferiore, anche nel mais.
In generale, i policosanoli – insieme ai fitosteroli – sono gli elementi che rendono i cereali integrali una categoria di alimenti particolarmente indicata per agevolare l’assorbimento del colesterolo. Il merito è da attribuire principalmente ad un potente antiossidante, l’octacosanolo, ovvero il componente principale che li rende molto utilizzati nell’industria farmaceutica e particolarmente attenzionati dai ricercatori accademici.
Policosanoli e colesterolo: come agisce e quando può essere efficace
Seppur contenga anche triacontanolo (12%), hexacosanolo (7%) e altre sostanze, i policosanoli – come accennato in precedenza – sono costituiti prevalentemente da octacosanolo (66%), l’antiossidante responsabile dei benefici di queste sostanze naturali per i livelli fisiologici di colesterolo.
I primi studi sui policosanoli sono stati condotti presso l’isola di Cuba durante il periodo dell’embargo. Successivamente, alcune sperimentazioni condotte su esseri umani hanno evidenziato che agiscono virtuosamente sull’HMG-CoA reduttasi, lo stesso enzima “bersaglio” delle statine, seppur con un meccanismo d’azione diverso, più blando e più tollerato rispetto al farmaco. Inoltre è opinione condivisa da una parte della comunità scientifica che agiscano anche sul metabolismo delle LDL.
La letteratura farmaceutica, quindi, riconosce l’efficacia dei policosanoli per il trattamento dell’ipercolesterolemia moderata-lieve, ovvero quando i valori rientrano nella casistica borderline. In altre parole, i policosanoli possono rappresentare una soluzione efficace nei casi clinici meno gravi in cui potrebbe essere sufficiente un trattamento a base di integratori alimentari.
Quali risultati si possono attendere dagli integratori contenenti policosanoli?
Prendendo in considerazione un dosaggio giornaliero di policosanoli che va dai 5 ai 20 mg al giorno, è possibile aspettarsi una riduzione delle LDL dal 13% al 30% e un lieve aumento delle HDL. Alcuni studi hanno riscontrato, a parità di dosaggio, un’efficacia paragonabile a quella delle statine (simvastatina, pravastatina e lovastatina). Altri studi, invece, hanno rilevato una maggiore efficacia rispetto ai fibrati (bezafibrato, gemfibrozil) sulla riduzione delle LDL.
Tuttavia, una parte della comunità scientifica ha messo in discussione i risultati di queste ricerche – talvolta finanziate dalle stesse aziende che commercializzano i policosanoli – a causa di un possibile conflitto d’interessi. Anche per questo motivo, le istituzioni sanitarie italiane invitano ad un approccio cauto in cui i policosanoli possono rappresentare un valido supporto esclusivamente per i pazienti che presentano un basso rischio cardiovascolare.
I policosanoli, quindi, appaiono sostanze dalle molteplici potenzialità per quanto riguarda la prevenzione cardiovascolare, tuttavia occorrono ulteriori studi per confermare gli esiti ottenuti finora.
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Bibliografia
- Bacche, superfrutti e piante miracolose, Renato Bruni, Mondadori, 2019.
- La Zona italiana, Gigliola Braga, Sperling Paperback, 2010.
- Enciclopedia medica III Aggiornamento della Seconda Edizione, Luciano Vella, USES, 2007.
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