Palma di Betel: l’estratto del frutto migliora l’osteoporosi

Torna a Blog

Palma di Betel: l’estratto del frutto migliora l’osteoporosi

Il merito sarebbe di un polifenolo contenuto all’interno del seme che, secondo gli esiti di una sperimentazione condotta sui topi, stimolerebbe la densità ossea.

La palma di Betel (Areca catechu L.) è una delle colture industriali più importanti dell’Asia tropicale e di parti dell’Africa orientale: secondo una recente sperimentazione su cavie animali, il frutto della pianta, ovvero la noce di areca – conosciuta anche come noce di Betel – conterrebbe un polifenolo in grado di fortificare la struttura ossea. Stimolando, in generale, il metabolismo osseo.

Questo studio si va ad aggiungere alla schiera delle tante ricerche condotte sui prodotti naturali dalle potenzialità osteo-immunologiche. Un obiettivo molto delicato, sottolineano gli autori, considerando la difficoltà di individuare principi attivi, naturali e non, senza effetti avversi piuttosto pesanti.

Lo studio

Dopo aver effettuato uno studio che aveva manifestato le potenzialità del polifenolo contenuto nella noce di areca (intitolato ACP, ovvero Areca Nut seed polyphenol) nell’aumentare la massa ossea nei ratti ovariectomizzati attraverso un meccanismo strettamente correlato al metabolismo del triptofano, gli studiosi hanno indagato ulteriormente osservando la relazione tra questo polifenolo, il metabolismo osseo e il metabolismo sierico nei ratti con osteoporosi.

ESITI –  I risultati hanno indicato che rispetto ai ratti affetti da osteoporosi, l’ACP ha migliorato significativamente la struttura ossea danneggiata, migliorando sensibilmente alcuni parametri cruciali per la salute delle ossa. Inoltre, l’ACP ha contribuito a migliorare l’espressione di alcuni metaboliti fondamentali per la salute ossea profondamente legati, tra le altre cose, al metabolismo del triptofano. 

Nel complesso, questo studio ha rivelato che il polifenolo contenuto nel frutto della palma di Betel potrebbe migliorare l’osteoporosi regolando l’espressione di serotonina, implicata nella regolazione della formazione ossea. Inoltre, l’ACP ha promosso la formazione ossea controllando la proliferazione degli osteoblasti tramite BMP2 (Proteina morfogenetica dell’osso-2). 

Comprendere i potenziali biomarcatori del meccanismo metabolico osseo può essere utile per il trattamento dell’osteoporosi”, concludono gli autori. 

FONTE: Journal of Functional Foods

coohesion logo

LEGGI ANCHE: Phyllanthus amarus e proprietà antidiabetiche

LEGGI ANCHE: Azadirachta indica (pianta del Neem): proprietà e benefici

Condividi questo post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna a Blog