Palla di neve: la pianta che protegge dal fegato grasso

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Palla di neve: la pianta che protegge dal fegato grasso

L’estratto del frutto della palla di neve, una pianta conosciuta in gergo botanico con il nome di Viburnum opulus L., ha manifestato un’azione protettiva dalla steatosi epatica.

La palla di neve non è soltanto una graziosa ed elegante pianta ornamentale: i composti fenolici dei suoi frutti potrebbero rappresentare un’importante arma per prevenire e contrastare la steatosi epatica non alcolica, condizione clinica nota soprattutto con l’appellativo di “fegato grasso”. 

Questa forma di steatosi – differente da quella riconducibile all’abuso di farmaci o alcolici –  rappresenta un fattore di rischio cardiovascolare sempre più diffuso tra la popolazione adulta occidentale, complice la crescente attitudine ad approcciare in maniera scorretta all’alimentazione. Obesità e diabete di tipo 2, infatti, si configurano tra le principali cause di questo preoccupante trend.

Sono diversi gli elementi in natura che hanno manifestato un’azione virtuosa per contrastare l’accumulo di grasso nel fegato e per migliorare quei meccanismi che regolano la corretta gestione dei lipidi, in particolare abbiamo visto su questo blog le proprietà del bergamotto e del carciofo selvatico

Ad essi potrebbe aggiungersi il frutto della palla di neve, una pianta utilizzata per scopi decorativi che in uno studio condotto da un team di ricercatori polacchi ha manifestato interessanti potenzialità epatoprotettive rispetto al rischio di steatosi. 

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L’estratto del frutto della palla di neve contiene composti bioattivi che hanno manifestato potenzialità di contrasto e prevenzione dalla steatosi epatica.

Palla di neve e steatosi epatica: lo studio

Dopo una sperimentazione effettuata su colture cellulari in vitro, gli studiosi hanno riscontrato l’azione virtuosa dell’estratto del frutto di palla di neve sulla regolazione dell’AMPK, una proteina cruciale per la corretta gestione dei lipidi. Inoltre, il succo purificato si è rivelato efficace anche nel migliorare la funzione mitocondriale ed il metabolismo degli acidi grassi.

Questo è il primo studio che dimostra l’influenza delle preparazioni di frutti di Viburnum opulus L. sull’accumulo di lipidi e sull’espressione di proteine ​​lipogeniche coinvolte nei disordini metabolici nelle cellule HepG2”, si legge tra le conclusioni del paper. 

Grazie alle loro proprietà antiossidanti – aggiungono gli autori – i composti fenolici del frutto della palla di neve potrebbero rappresentare un utile supporto per regolare la lipotossicità epatica”. 

Effetti virtuosi sono stati osservati anche per quanto riguarda i meccanismi di secrezione dell’insulina: “I fenolici di V. opulus possono sopprimere la resistenza all’insulina derivante dallo stato di iperlipidemia attraverso il potenziamento della trasduzione del segnale della via del recettore dell’insulina”.

Risultati interessanti che spingono a proseguire nelle sperimentazioni e che suggeriscono un futuro impiego di questo frutto per lo sviluppo di nuovi prodotti nutraceutici. 

FONTE: Journal of Functional Foods

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