Momordica charantia (zucca amara): proprietà e usi medici

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Momordica charantia (zucca amara): proprietà e usi medici

La Momordica charantia, nota anche come zucca amara, è una pianta ricca di proprietà. I suoi estratti esercitano molteplici benefici per la salute, in particolare per il diabete e la glicemia, ma non solo.

Poche altre piante sono state attenzionate dalla scienza come la Momordica charantia L., meglio conosciuta dalle nostre parti come zucca amara: il motivo è riconducibile alle molteplici proprietà che i suoi composti bioattivi hanno manifestato in diversi studi condotti sia in vivo che in vitro. Esiti che hanno evidenziato gli effetti virtuosi dei suoi estratti sul diabete e sulla gestione delle glicemia, ma non solo.

Ricca di vitamine, minerali ed antiossidanti, la Momordica charantia è una pianta rampicante coltivata soprattutto in Asia, Africa ed Europa Centrale appartenente alla famiglia delle Cucurbitaceae. Le sostanze clinicamente attive risiedono sia nella pianta, sia nel frutto (inclusi i semi). 

Proprietà nutrizionali

La zucca amara è considerata una buona fonte di ferro, calcio e fosforo oltre che di vitamina A, C ed E. Quando il frutto è maturo, all’interno dei semi è riscontrabile una significativa concentrazione di licopene, un potente antiossidante presente anche nel pomodoro

Ma il principio attivo che conferisce alla Momordica charantia la maggior parte delle sue potenzialità terapeutiche è la charantina, la sostanza responsabile degli effetti antidiabetici e ipoglicemizzanti degli estratti di questa preziosa pianta.

Azione antidiabetica

Sono stati pubblicati diversi paper scientifici sulle proprietà antidiabetiche della zucca amara, inerenti sia alla pianta che al frutto. 

Per esempio, sull’ EXCLI Journal sono stati divulgati gli esiti di una sperimentazione che ha evidenziato gli effetti virtuosi dell’estratto di zucca amara sulle complicanze vascolari nei ratti affetti da diabete di tipo 1. È emerso che il gruppo di topi diabetici sottoposto alla somministrazione orale dell’estratto del frutto, per un periodo di 28 giorni, ha manifestato una riduzione della pressione sanguigna, del colesterolo totale e dei livelli di trigliceridi, oltre ad una riduzione del deterioramento dei tessuti aortici

Esiti analoghi sono stati riscontrati anche in una ricerca pubblicata su Diabetes Research And Clinical Practice il cui obiettivo era quello di osservare l’azione dell’estratto del frutto sul plasma sanguigno e sui profili lipidici di ratti affetti da diabete di tipo 1 indotto artificialmente attraverso la somministrazione di streptozotocina. Il trattamento con la zucca amara, durato 10 settimane, ha restituito alle cavie dei regolari livelli lipidici.   

Invece, i risultati di uno studio pubblicato sul British Journal of Nutrition – condotto sempre sui topi – hanno dimostrato un significativo miglioramento della secrezione di insulina delle cellule beta pancreatiche e della produzione di ATP intracellulare riconducibile all’estratto di Momordica charantia L.  

Anche dal punto di vista della tossicità, un paper divulgato sul Journal of Ethnopharmacology ne ha evidenziato la sicurezza confermandone le potenzialità antidiabetiche, epato-renali protettive e ipolipemizzanti. 

Effetti sulla fertilità femminile

Un interessante studio pubblicato sull’Asian Pacific Journal of Tropical Biomedicine ha posto l’attenzione sulle potenzialità degli estratti delle foglie di Momordica charantia per aumentare la fertilità femminile. Nello specifico, un’equipe di ricercatori di nigeriani ha osservato la variazione dei livelli di estrogeni e degli ormoni riproduttivi di un gruppo di ratti Wistar (femmine adulte) sottoposte all’assunzione dell’estratto di questa pianta.

Potenzialità antitumorali

Una ricerca pubblicata sull’ Asian Pacific Journal of Cancer Prevention ha messo in risalto il potenziale chemiopreventivo degli estratti di zucca amara ispetto alla tumorigenesi cutanea (indotta artificialmente) e al tumore del melanoma

Utilizzi medici nella tradizione popolare

La zucca amara vanta un impiego millenario nella medicina popolare. Per esempio, i medici indiani utilizzavano gli impacchi della pianta, combinata con altri elementi naturali, come rimedio per la scabbia ed altre patologie della pelle

I medici musulmani lo somministravano come palliativo per reumatismi, malattie del fegato e della milza. In Turchia, invece, veniva impiegato per cicatrizzare le ferite e per il trattamento delle ulcere peptiche. Invece, la popolazione mauriziana lo utilizza ancora oggi come ingrediente per la preparazione di un té considerato utile per il trattamento del diabete mellito. La stessa cosa avviene anche in altri Paesi tra cui Cuba e Porto Rico.

In Africa, l’infuso della pianta viene somministrato per curare i disturbi dell’umore.

FONTE: Springer

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