Mirtilli e proprietà neuroprotettive

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mirtilli ramo albero

Mirtilli e proprietà neuroprotettive

Gustosi e ricchi di sostanze antiossidanti, sembra che i mirtilli aiutino il cervello a restare giovane e a contrastare l’insorgenza di demenza senile e Alzheimer: uno studio ha evidenziato in che modo agiscono.

Oltre ad essere gustosi, i mirtilli sono piccoli elisir di benessere naturale. Come abbiamo visto in alcuni post precedenti, esercitano benefici per la salute cardiovascolare, complice l’elevata concentrazione di antociani, una famiglia di sostanze antiossidanti che contribuiscono a conferire il loro caratteristico colore violaceo. Ma anche di pterostilbene, un composto bioattivo più volte attenzionato per le sue attività virtuose (principio attivo dalla struttura molecolare simile al resveratrolo che si trova nell’uva). 

Un recente studio ha posto la lente d’ingrandimento sugli effetti neuroprotettivi dei mirtilli. In particolare, sui potenziali benefici di questi succosi frutti di bosco per la funzione cognitiva durante la terza età, soprattutto in una prospettiva di prevenzione dal rischio di demenza senile e Alzheimer riconducibile, tra le altre cose, al fisiologico deterioramento dell’integrità cerebrale.

La protezione dei neuroni dai danni causati da diversi fattori è la chiave per preservare le loro normali funzioni. Questo è difficile da ottenere attraverso un singolo farmaco o anche più farmaci. I cambiamenti dello stile di vita, tuttavia, possono essere fondamentali per la prevenzione dell’Alzheimer e, potenzialmente, persino per rallentare la progressione della malattia”, precisano gli autori.

Partendo dagli esiti di alcuni studi che suggeriscono una capacità dei mirtilli di proteggere i neuroni, questa ricerca intendeva chiarire i meccanismi alla base di questa presunta azione neuroprotettiva dei mirtilli. 

Lo studio

L’obiettivo di questa ricerca, quindi, era di comprendere le basi biochimiche degli effetti di protezione neuronale dei mirtilli attraverso il loro impatto su diversi enzimi e percorsi coinvolti nella malattia di Alzheimer e in altre malattie neurodegenerative.

Nello specifico, gli autori hanno posto il focus sugli effetti di inibizione dei mirtilli sull’attività enzimatica della colinesterasi, tirosinasi e cicloossigenasi-2. Sono stati inoltre studiati gli effetti dei mirtilli sulla biosintesi dell’acetilcolinesterasi in un modello cellulare. Infine, è stato valutato l’effetto dei mirtilli (a diverse dosi) sulla formazione di fibrille amiloidi.

ESITI – Lo studio ha evidenziato l’azione neuroprotettiva dei mirtilli attraverso l’inibizione di alcune attività enzimatiche coinvolte nel processo di declino cognitivo. Inoltre, dai risultati sembra che i mirtilli abbiano la capacità di sintetizzare l’acetilcolinesterasi (a 19 mg di bacche fresche/mL) in un modello cellulare e che ritardino la formazione della fibrilla amiloide di 24 ore a 39 mg di bacche fresche/mL.

Questi risultati hanno suggerito che gli effetti di neuroprotezione dei mirtilli possono coinvolgere diversi percorsi, incluso il miglioramento della segnalazione colinergica attraverso il loro effetto sulla colinesterasi, la riduzione della neuroinfiammazione attraverso l’inibizione della COX-2 e la riduzione della formazione di amiloide”, concludono gli autori.  

Nel complesso, i mirtilli possono svolgere un ruolo vitale nella protezione neuronale non solo per le loro proprietà antiossidanti, ma per i meccanismi molecolari di neuroprotezione che riescono a stimolare.

FONTE: Nutraceuticals

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