Mango: proprietà antinfiammatorie del frutto
Non è soltanto un frutto per dare un tocco esotico al proprio menù: in realtà, il mango presenta varie proprietà molto interessanti per il benessere dell’organismo, in particolare grazie alle sue spiccate potenzialità antinfiammatorie.
Il mango è uno dei frutti più popolari nelle regioni tropicali e subtropicali del mondo: un team di ricercatori provenienti dall’Università di Guangzhou ne ha isolato le principali sostanze attive evidenziandone proprietà e benefici. Appartenente alla famiglia delle Anacardiaceae delle Sapindales (Mangifera indica L.), è proprio in Cina che il frutto vanta una tradizione secolare in campo medico.
Questo frutto, infatti, viene tradizionalmente consumato – soprattutto nelle parti più antiche del Paese – per alleviare il vomito, curare il mal di mare, l’asma e la dissenteria, oltre ad avere un potenziale afrodisiaco.
Dagli esiti di diversi studi condotti negli anni è emerso che l’intero frutto del mango, inclusi nocciolo, buccia e polpa, presenta un’elevata concentrazione di sostanze fitochimiche, inclusi acidi fenolici, xantoni, flavonoidi, benzofenoni e terpenoidi. Nello specifico, queste sostanze hanno manifestato alcune proprietà virtuose per l’organismo, tra cui:
- azione antibatterica;
- attività analgesica;
- azione antipiretica;
- aziona antinfiammatoria;
- potenzialità antitumorali.
Sebbene i diversi studi condotti sui benefici riconducibili ai principi attivi contenuti nel mango, gli autori hanno voluto approfondire un’altra possibile azione virtuosa del frutto: l’attività anti-neuroinfiammatoria.
Mango e azione anti-neuroinfiammatoria: lo studio
I ricercatori hanno isolato dieci sostanze fitochimiche contenute nel mango che erano già note, individuandone – però – altre tre: si tratta di due steroli ed un terpenoide. Successivamente, sono state valutate le attività anti-neuroinfiammatorie dei composti bioattivi del frutto e i risultati hanno indicato che la maggior parte apparteneva alla categoria degli steroli.
In particolare, “le attività antinfiammatorie degli steroli 2 e 5 erano paragonabili a quello dell’indometacina (farmaco antinfiammatorio non steroideo), il che ha suggerito che gli steroli nei frutti del mango svolgessero ruoli importanti per l’attività antinfiammatoria”, si legge tra le conclusioni.
Per quanto riguarda il meccanismo d’azione, gli scienziati hanno eseguito varie analisi (Western blotting, PCR quantitativa e analisi di colorazione con immunofluorescenza) evidenziando che i composti 2 e 5 esercitano l’azione antinfiammatoria attraverso la via NF-κB, un complesso proteico che gioca un ruolo cruciale nella regolazione della risposta immunitaria alle infezioni, e non solo.
Insomma, il mango sembra essere molto di più di un frutto da comprare per dare un tocco esotico alla propria insalata: le sue accentuate proprietà antinfiammatorie lo rendono un alimento molto interessante dal punto di vista nutraceutico.
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