Luppolo ed effetti su appetito e apporto energetico
L’estratto di luppolo ha evidenziato alcuni benefici sulla regolazione dell’appetito attraverso la stimolazione di specifici ormoni gastrointestinali.
Controllare il peso corporeo e ridurre il rischio di obesità passa anche per una corretta gestione dell’apporto energetico. A questo proposito, giocano un ruolo fondamentale le cellule enteroendocrine gastrointestinali: si tratta di cellule che, detta semplicemente, “agevolano” le comunicazioni tra cervello e intestino.
Oltre ad agevolare l’assorbimento del cibo a livello intestinale, queste preziose cellule segnalano al cervello quando l’organismo è arrivato ad un livello soddisfacente di sazietà. Da questa loro funzione, si può facilmente dedurre l’importanza del ruolo che possono ricoprire per l’appetito e la gestione dell’indice di massa corporea.
Non a caso, l’obesità e gli scarsi risultati di perdita di peso sono talvolta associati a una ridotta segnalazione dell’asse intestino-cervello, che può contribuire all’eccesso di cibo e alla scarsa aderenza alle restrizioni dietetiche. Per questo motivo, i cosiddetti meccanismi chemosensoriali delle cellule enteroendocrine gastrointestinali, in parole semplici gli stimoli che l’intestino manda al cervello per comunicare la soddisfazione di fame e sete, possono essere molto importanti.
Ecco perché un team di ricercatori ha esplorato le potenzialità di una sostanza contenente un’ampia gamma di composti amari, in grado di regolare l’appetito a livello intestinale secondo alcuni studi. Si tratta del luppolo (Humulus lupulus L.): un estratto naturale conosciuto soprattutto perché utilizzato come ingrediente principale per la produzione di birra, ma utilizzato anche nell’industria farmaceutica per le sue proprietà.
“Qui indaghiamo l’efficacia e il sito d’azione gastrointestinale di un estratto di luppolo CO2 supercritico amaro per modificare l’assunzione di energia acuta, le risposte ormonali e glicemiche e le valutazioni soggettive di appetito, disagio gastrointestinale, appetibilità del pasto e umore negli uomini sani”, si legge tra gli obiettivi della ricerca.
Luppolo e regolazione dell’appetito
Gli autori hanno raccolto i dati di 19 uomini di peso sottoposti ad un trattamento placebo o a 500 mg di estratto di luppolo somministrati in capsule a rilascio ritardato (duodenale).
ESITI – Sia la somministrazione gastrica che quella duodenale di un estratto di luppolo hanno modulato il rilascio di ormoni coinvolti nell’appetito e nella regolazione glicemica, fornendo un potenziale “freno amaro” sull’assunzione di energia negli uomini di peso sano.
“La somministrazione gastrointestinale di un estratto di luppolo amaro ha ridotto significativamente l’assunzione di energia e aumentato le concentrazioni plasmatiche di colecistochinina, Peptide YY e GLP-1 (ormoni, ndr) che sopprimono l’appetito”, si legge tra le conclusioni degli autori.
Questi cambiamenti si sono verificati senza effetti significativi sulle misure soggettive dell’appetito o sulle proprietà edoniche dei pasti di prova, aggiungono gli studiosi. Tuttavia, erano accompagnati da un aumento delle valutazioni soggettive del disagio gastrointestinale (es. nausea, gonfiore, voglia di vomitare e disagio addominale), effetti collaterali noti della somministrazione di ormoni peptidici intestinali o dei loro antagonisti.
I prossimi studi dovranno fare ulteriore chiarezza ampliando il numero e l’eterogeneità del campione.
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