Ippocastano: proprietà e utilizzi terapeutici

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Ippocastano: proprietà e utilizzi terapeutici

L’estratto di ippocastano è un ingrediente naturale ricco di proprietà officinali e la sua azione farmacologica è riconducibile soprattutto ad un componente bioattivo: l’escina. Ecco quali sono caratteristiche e usi terapeutici di questo prezioso vegetale.

Oltre ad essere un albero largamente utilizzato in viali e parchi di tutto il mondo per l’aspetto poderoso e allo stesso tempo elegante, l’ippocastano è un vero e proprio elisir di benessere naturale in quanto ricco di componenti bioattivi dalle comprovate proprietà officinali. Questa pianta, infatti, viene impiegata in fitoterapia per diversi scopi terapeutici

Seppur l’utilizzo medico coinvolga anche la corteccia e le foglie, la parte clinicamente attiva più significativa dell’ippocastano è sicuramente quella dei semi, conosciuti anche come “castagne d’India”. In essi, infatti, è contenuto il maggior quantitativo della sostanza che conferisce alla pianta la sua azione farmacologica: l’escina. E non è un caso che sia proprio questo elemento ad essere estratto per la preparazione di rimedi a base di ippocastano, in particolare per la produzione industriale di pomate antinfiammatorie

Andiamo a scoprire meglio caratteristiche, proprietà ed usi terapeutici dell’ippocastano.

albero ippocastano
I semi di ippocastano contengono l’escina, una sostanza dalle spiccate proprietà antinfiammatorie.

Caratteristiche e componenti della pianta

Originario della Grecia settentrionale, della Bulgaria e del Caucaso, l’ippocastano appartiene alla famiglia delle Hippocastanaceae e può arrivare fino ai 30 metri di altezza. A differenziarlo dal castagno è la forma delle foglie, dei semi e dei frutti. Utilizzata prevalentemente per scopi ornamentali, in Italia la pianta viene coltivata soprattutto nella parte centro-settentrionale del Paese. 

Dal punto di vista delle principali componenti chimiche, ecco cosa contengono i semi di ippocastano:

  • escina: è una miscela di saponine triterpeniche presente fino al 14%;
  • flavonoidi: glucosidi della quercetina e del canferolo;
  • cumarine: la principale è la esculetina;
  • tannini catechici (circa il 2%);
  • derivati purinici: adenina, adenosina, guanidina, acido urico;
  • steroli: stigmasterolo, a-spinasterolo, b-sitosterolo;
  • acidi grassi: linoleico, palmitico, stearico.

La corteccia, invece, contiene una piccola quantità di escina (massimo 1%) ed è composta soprattutto da glucosidi cumarinici, dalla quercitrina e dai rispettivi agliconi (esculina, fraxina, scopolina e quercetina). 

Utilizzi medici e proprietà terapeutiche 

Grazie alle evidenze scientifiche inerenti all’azione farmacologica dell’escina contenuta nei semi, l’ippocastano è raccomandato dalla Commissione E tedesca per il trattamento dei sintomi di insufficienza venosa cronica, ovvero:

  • sensazione di pesantezza degli arti;
  • crampi notturni ai polpacci;
  • prurito e gonfiore delle gambe;
  • contusioni, lividi e distorsioni.

Gli esiti di diversi studi clinici randomizzati hanno paragonato l’efficacia dell’ippocastano – in particolare dell’escina – a quella dei trattamenti farmacologici con diosmina e β-idrossietilrutoside. L’escina, infatti, provoca la liberazione di sostanze di natura glucocorticoide dalle proprietà antinfiammatorie, vasoprotettrici, spasmolitiche, antiessudative e antiedemigene

Le preparazioni a base di ippocastano e di escina hanno manifestato un’azione “vitaminica P” e per questo motivo risultano efficaci per il trattamento delle patologie vascolari. Nello specifico, aumentano le resistenze capillari e stimolano circolazione sanguigna e tono venoso

L’ippocastano, dunque, è un rimedio efficace contro la stasi e la congestione venosa e viene utilizzato anche per le congestioni polmonari ed emorroidarie

In commercio esistono numerosi gel antinfiammatori contenenti escina, se sei interessato dai uno sguardo ad Artidia, la nostra pomata che oltre all’escina contiene altri estratti vegetali dalle comprovate proprietà antinfiammatorie e analgesiche, tra cui artiglio del diavolo, bromelina e arnica

Effetti collaterali

Il trattamento con ippocastano è pressoché sicuro. La Commissione E tedesca riporta come effetti collaterali prurito, nausea e disturbi gastrici in casi isolati. Non riporta controindicazioni né speciali cautele per l’uso, interazioni farmacologiche o restrizioni durante la gravidanza e l’allattamento. 

Negli studi clinici randomizzati, gli effetti collaterali riportati sono stati considerati lievi e reversibili e comunque simili a quelli osservabili nel gruppo che ricevevano il placebo.

Bibliografia

  • Fitoterapia: Impiego razionale delle droghe vegetali, Francesco Capasso, Giuliano Grandolini, Angelo A. Izzo, Springer, 2006.
  • Fitoterapia per il farmacista, Piergiorgio Chiereghin, Tecniche Nuove, 2005.
  • Dizionario di fitoterapia e piante medicinali, Enrica Campanini, Tecniche Nuove, 2004. 
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