Il tè verde fa bene al cuore e può allungare la vita
Uno studio cinese suggerisce che bere il tè verde per 3 volte alla settimana ridurrebbe il rischio di malattie cardiovascolari.
Il tè verde è un alleato del benessere: riduce il rischio di malattie cardiovascolari e, più in generale, il tasso di mortalità. Questo è quanto suggerisce l’esito di uno studio condotto dalla Chinese Academy of Medical Sciences e pubblicato sull’European Journal of Preventive Cardiology. I ricercatori asiatici hanno osservato i dati di oltre 100 mila adulti cinesi senza precedenti di infarti o ictus interrogandosi sugli effetti cardiovascolari di un consumo regolare di tè.
Le informazioni sulla frequenza di consumo sono state raccolte attraverso questionari e il periodo di follow-up è durato in media 7,3 anni durante i quali sono stati registrati circa 3600 episodi cardiovascolari, poco meno di 1500 decessi per morte cardiovascolare aterosclerotica e, complessivamente, circa 5400 decessi per tutte le cause.
Tè verde e benefici cardiovascolari: gli esiti
Bere tè verde almeno 3 volte alla settimana aiuta l’organismo a restare in salute. Entrando nello specifico, gli esperti hanno riscontrato nei consumatori abituali di tè:
- una longevità superiore rispetto agli altri con una durata della vita superiore di 1,26 anni;
- un’attitudine ad ammalarsi di malattie cardiovascolari aterosclerotiche in ritardo rispetto agli altri, per la precisione circa 1,41 anni dopo.
I ricercatori hanno ottenuto altre conferme sull’associazione tra tè e benefici cardiovascolari quando hanno sottoposto un sottogruppo di 15mila partecipanti ad un ulteriore approfondimento rilevando che i bevitori di tè hanno registrato:
- un rischio inferiore del 56% di malattie cardiovascolari tra cui ictus e infarti;
- un rischio ridotto del 29% di morte per tutte le cause e un aumento complessivo delle aspettative di vita.
Risultati interessanti che, a detta degli stessi autori dello studio, fanno riferimento soprattutto alla tipologia di tè verde. Soltanto una percentuale molto bassa dei partecipanti consumava tè nero (8%) e per questa quota non sono stati osservati benefici tangibili per la salute.
Gli esperti hanno associato gli effetti cardioprotettivi del tè verde alla presenza massiccia di alcuni composti bioattivi tra cui i flavonoidi, ovvera una famiglia di antiossidanti vegetali dalle comprovate proprietà antinfiammatorie presenti in alcune tipologie di frutta e verdura, soprattutto mela annurca e uva. Polifenoli che nel tè nero – a differenza del tè verde – sembrano perdere la loro efficacia in seguito al processo di fermentazione.
Lo studio, inoltre, ha registrato una maggiore corrispondenza di questa correlazione tra tè verde e incremento delle aspettative di vita negli uomini rispetto alle donne. Dato che potrebbe essere dettato dalla specificità del campione preso in analisi nello studio.
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