Gomma arabica ed effetti sulla disfunzione renale
L’integrazione alimentare della gomma arabica potrebbe rappresentare un potenziale supporto terapeutico per contrastare la progressione della disfunzione renale.
La gomma arabica è una sostanza naturale dalla consistenza, appunto, gommosa che si ricava da varie tipologie di acacia: una ricerca ha evidenziato un suo possibile ruolo terapeutico nel contrastare la progressione della malattia renale cronica (MRC), una condizione patologica che interessa il rene e che può provocare una disfunzione renale.
Largamente utilizzata nell’industria alimentare, in quanto sostanza commestibile, ma impiegata anche nel settore tessile, cosmetico e farmaceutico, la gomma arabica è stata già oggetto di diversi studi scientifici che ne hanno evidenziato molteplici benefici per l’organismo, in particolare per i reni. Per esempio, gli autori di due studi del 2008 hanno riscontrato un miglioramento del profilo biochimico dei pazienti con insufficienza renale allo stadio terminale grazie ad un’integrazione alimentare di 50 grammi al giorno di gomma arabica.
La sperimentazione
I ricercatori provenienti dal Sudan hanno reclutato un totale di 70 pazienti. Dopo il ritiro di due volontari prima dell’inizio del periodo di screening, sono rimasti 68 partecipanti di cui 41 maschi e 27 femmine. I pazienti hanno ricevuto un’integrazione pari a 25 grammi di gomma arabica proveniente da due categorie diverse di Acacia per un periodo di 12 mesi.
Alla fine del periodo, la somministrazione di gomma arabica è stata interrotta mentre le osservazioni cliniche e la misurazione dei profili biochimici sono proseguite per altri 6 mesi.
GLI ESITI – “Nel presente studio forniamo la prova che l’integrazione orale con gomma arabica influenza positivamente il tasso di progressione della malattia renale cronica nei pazienti umani e che questo effetto persiste per almeno 6 mesi oltre il periodo di somministrazione”, si legge tra le conclusioni dello studio.
Nello specifico, la somministrazione di gomma arabica è stata associata ad un aumento della velocità di filtrazione glomerulare dopo tre mesi. Successivamente, non si è verificata una riduzione significativa. A 9 e 12 mesi, sebbene la media di filtrazione glomerulare nel trimestre fosse negativa, il tasso di declino della funzione renale è rimasto significativamente inferiore prima dell’intervento. Allo stesso modo, la creatinina reciproca media è diminuita dell’11% nel periodo pre-intervento, senza – però – subire variazioni dopo l’intervento.
Gli autori hanno ipotizzato diversi meccanismi d’azione. La prima ipotesi riguarda una possibile incidenza positiva dovuta alla capacità della gomma arabica di limitare la conversione degli aminoacidi in soluti uremici diminuendo, di conseguenza, la generazione di indoli e fenoli.
Un secondo meccanismo, invece, potrebbe essere inerente all’aumento della produzione di acidi grassi a catena corta, come prodotto della fermentazione delle fibre.
Questo paper, concludono gli autori, delinea i risultati di una sperimentazione clinica che dimostra un effetto benefico dell’integrazione alimentare di gomma arabica in pazienti con malattia renale progressiva.
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