Glicirrizina ed azione sulla colite ulcerosa
Una sostanza contenuta nella liquirizia, la glicirrizina, ha manifestato interessanti proprietà antinfiammatorie che potrebbero renderla un elemento utile a contrastare la colite ulcerosa.
La colite ulcerosa è una malattia infiammatoria cronica intestinale che colpisce il colon e il retto e che si manifesta con alcuni sintomi tipici tra cui affaticamento, sanguinamento rettale, dolore addominale, diarrea, perdita di peso e tenesmo. Uno studio recente suggerisce un possibile ruolo della glicirrizina nel ridurre e contrastare queste manifestazioni: si tratta di una sostanza antiossidante contenuta in natura nella liquirizia.
Nello specifico, un team di ricercatori provenienti dall’University of Traditional Chinese Medicine ha eseguito una revisione sistematica degli studi condotti sulle potenzialità della glicirrizina per il trattamento della colite ulcerosa.
Gli scopi di questo studio erano:
- fornire prove empiriche per valutare l’attività antinfiammatoria e la sicurezza del composto a base di glicirrizina quando utilizzato nel trattamento della colite ulcerosa;
- discutere quale forma di dosaggio ha un’efficacia ottimale nel trattamento della colite ulcerosa;
- fornire una valutazione della qualità metodologica di pubblicazione degli studi clinici e fornire suggerimenti per futuri studi clinici e farmaci clinici.
Esiti della revisione
Sono stati inclusi 23 studi qualificati che hanno coinvolto 2060 partecipanti.
“Secondo i risultati, la nostra meta-analisi ha dimostrato che il composto a base di glicirrizina potrebbe conferire protezione contro la colite ulcerosa inibendo l’infiammazione”, scrivono gli autori. Tuttavia, nell’applicazione clinica è necessario prestare attenzione ad alcuni effetti avversi come l’edema, avvertono i ricercatori.
Inoltre, stando agli esiti dello studio, la glicirrizina composta potrebbe alleviare gli effetti avversi dei farmaci convenzionali (ad es. sulfasalazina).
A causa di alcune limitazioni inerenti alla metodologia impongono una certa cautela sui risultati, tuttavia questi esiti devono rappresentare un ulteriore incentivo a proseguire gli studi sull’argomento.
FONTE: Journal of Functional Foods

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