Foglie di Myrica rubra e metabolismo del glucosio
Uno studio in vitro ha evidenziato le potenzialità antidiabetiche dell’estratto delle foglie di Myrica rubra.
Noto anche con il nome di Bayberry Cinese, lo yangmei è considerata la bacca nazionale cinese: si tratta di un frutto con elevate proprietà nutrizionali i cui estratti vengono impiegati anche nella medicina tradizionale perché ricchi di flavonoidi, sostanze antiossidanti dai molteplici effetti positivi per l’organismo.
In particolare, lo yangmei è una ricca fonte di proantocianidine, composti bioattivi naturali che si sono rivelati utili nel trattamento dell’obesità e del diabete grazie alla loro particolare struttura biochimica.
Considerando che le foglie si rivelano spesso ancora più ricche di proantocianidine,
un team di ricercatori cinesi ha condotto uno studio per misurarne l’eventuale azione ipoglicemica.
Nello specifico, precisano gli autori, “il presente studio ha studiato l’effetto sul metabolismo del glucosio epatico, sulla via di segnalazione dell’insulina sottostante e sull’espressione di miRNA nelle cellule IR-HepG2”.
Esiti dello studio
Dopo aver ottenuto un estratto delle foglie di Myrica rubra, gli autori ne hanno studiato l’effetto sul consumo di glucosio osservando le reazioni su diverse colture cellulari.
Con l’integrazione dell’estratto, il consumo di glucosio e l’assorbimento di glucosio nelle cellule IR-HepG2, ovvero cellule coinvolte nel metabolismo del glucosio che rivestono un ruolo fondamentale per il benessere del fegato, sono risultati significativamente aumentati.
L’estratto, inoltre, ha migliorato la sintesi del glicogeno, ovvero ha incentivato la trasformazione del glucosio in glicogeno contribuendo così ad un miglioramento della resistenza all’insulina.
A questo si aggiunge un altro effetto positivo: la riduzione di espressioni genetiche coinvolte nel metabolismo del glucosio epatico, nello specifico miR-29a, miR-423 e miR-122. Tuttavia, il target specifico dei miRNA sulle vie di segnalazione dell’insulina resta da verificare ulteriormente.
“I nostri risultati forniscono una panoramica del potenziale ipoglicemico delle foglie di proantocianidine sul metabolismo epatico del glucosio, suggerendo che possono essere ulteriormente utilizzati come un nuovo ingrediente negli alimenti funzionali”, concludono gli autori.
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