Ecklonia stolonifera ed effetti anti-obesità
L’estratto di Ecklonia stolonifera, un’alga marina diffusa nel Mar del Giappone, ha evidenziato interessanti potenzialità in una sperimentazione condotta su topi nutriti con una dieta ricca di grassi.
Forse dalle nostre parti non è molto conosciuta, ma l’Ecklonia stolonifera è un’alga bruna piuttosto diffusa in Giappone tanto da essere l’ingrediente principale di diverse pietanze nipponiche. Si tratta di un’alga marina commestibile ricca di sostanze nutrienti. E secondo gli esiti di una sperimentazione condotta potrebbe esercitare un’azione dimagrante e un effetto virtuoso per il muscolo scheletrico.
L’obesità e le malattie metaboliche come il diabete, osservano gli autori, sono condizioni associate ad un maggiore deposito di lipidi nel tessuto adiposo bianco. Studi recenti hanno dimostrato che l’obesità può portare alla perdita di muscolo scheletrico: questa correlazione si traduce nella perdita di massa e di forza muscolare scheletrica.
Partendo dagli esiti di una sperimentazione precedente che aveva rivelato alcune interessanti potenzialità antiossidanti, antinfiammatorie e anti-diabetiche dell’estratto di Ecklonia stolonifera, gli autori miravano a determinare se questo estratto potesse proteggere contro l’obesità e i difetti metabolici ad essa correlati come l’iperglicemia e la perdita di muscolo scheletrico indotti da un’alimentazione ricca di grassi.
Gli esiti dello studio
Dopo aver sottoposto un campione di topi a due regimi alimentari ricchi di grassi per un periodo di 6 settimane, integrando soltanto in uno dei due gruppi la somministrazione dell’estratto di Ecklonia stolonifera, gli autori hanno osservato che:
- i topi sottoposti all’integrazione dell’alga marina hanno registrato una massa corporea ed una concentrazione di glucosio inferiori rispetto all’altro gruppo;
- l’estratto ha inibito l’accumulo di lipidi ed ha aumentato il dispendio energetico mitocondriale del muscolo scheletrico.
“Pertanto – concludono gli autori – l’estratto di Ecklonia stolonifera può essere utile per la prevenzione dell’obesità, dell’iperglicemia e della perdita del muscolo scheletrico in soggetti che consumano una dieta ad alta densità energetica”.
Ulteriori studi dovranno indagare sull’ipotetica relazione di causa-effetto alla base di questa associazione anche attraverso sperimentazioni da condurre su esseri umani.
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