Cinnamomum japonicum e benefici per l’intestino

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Cinnamomum japonicum e benefici per l’intestino

L’estratto di Cinnamomum japonicum, pianta da cui si ricava la cannella giapponese, ha manifestato delle interessanti potenzialità per il benessere intestinale.

Il Cinnamomum japonicum è un albero sempreverde appartenente alla famiglia delle Lauracee ed è ampiamente diffuso in paesi asiatici come Corea, Cina e Giappone. La sua corteccia, conosciuta dalle nostre parti come cannella giapponese, ha un profumo e un sapore unici. Rispetto alla corteccia di altri generi Cinnamomum, questa variante presenta una concentrazione significativamente maggiore di cumarina ed eugenolo, due sostanze naturali note per alleviare l’infiammazione intestinale.

In uno studio pubblicato sul Journal of Functional Foods, un team di ricercatori coreani ha valutato l’effetto dell’estratto di acqua subcritica alla cannella giapponese sul miglioramento della salute intestinale utilizzando un modello di colite murina indotta da destrano solfato di sodio al 5%.

Lo studio

I topi sono stati trattati con concentrazioni variabili di estratto di Cinnamomum japonicum per 21 giorni valutandone i cambiamenti istopatologici, l’espressione dell’mRNA di citochine e proteine ​​a giunzione stretta e l’alterazione del microbiota intestinale.

ESITI – Gli autori hanno osservato alcuni benefici per l’intestino, tra cui:

  • un miglioramento dei sintomi clinici (diarrea grave, feci sanguinolente ed elevata perdita di peso);
  • una significativa riduzione dell’attività dell’enzima MPO (Mieloperossidasi) e dell’infiammazione del colon;
  • una diminuzione della reazione proinfiammatoria attraverso l’inibizione della via infiammatoria di NF-kB.
  • un’alterazione del microbiota intestinale.

In conclusione, i risultati di questo studio hanno dimostrato che l’estratto di Cinnamomum japonicum può migliorare l’integrità delle giunzioni strette e la funzione della barriera intestinale, oltre a diminuire l’infiammazione intestinale e modificare il microbioma intestinale in un modello animale. 

Tuttavia, una chiara limitazione di questo studio è che la composizione chimica di Cinnamomum japonicum non è stata confrontata con altre specie di cannella utilizzate per scopi medicinali”, precisano gli studiosi. 

I prossimi studi, quindi, dovranno ampliare lo spettro di osservazione anche alle altre specie di cannella e procedere successivamente anche alla sperimentazione umana. 

FONTE: Journal of Functional Foods

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