Castagno cinese e proprietà anti-fatica

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Castagno cinese e proprietà anti-fatica

I flavonoidi contenuti nel fiore del castagno cinese (Castanea mollissima) hanno manifestato un’azione defaticante in uno studio condotto sui topi.

Il castagno cinese (Castanea mollissima) è una pianta utilizzata tradizionalmente nella medicina orientale per trattare diversi disturbi e patologie: una ricerca ha evidenziato le proprietà defaticanti dei flavonoidi purificati contenuti nei suoi fiori.

Questa rivelazione rappresenta una buona notizia per diverse ragioni. Innanzitutto, perché l’approccio farmacologico alla fatica risulta tuttora insoddisfacente e l’utilizzo prolungato di analgesici sintetici può indurre pesanti effetti collaterali. L’altra motivazione, invece, è di matrice ecosostenibile e anti-spreco: attualmente, la maggior parte dei fiori di questa pianta viene smaltita come rifiuto del raccolto. Aver individuato potenzialità officinali dei suoi elementi significa restituirgli una nuova vita.

Fiori di castagno cinese e azione defaticante: lo studio

I ricercatori hanno sottoposto un campione di topi ad alcuni test di nuoto forzato e successivamente hanno osservato l’associazione tra sforzo fisico ed eventuali benefici derivanti dall’assunzione dell’estratto di castagno.  

GLI ESITI – Il castagno cinese ha manifestato un eccellente effetto anti-affaticamento. L’estratto dei fiori, infatti, ha significativamente aumentato la resistenza fisica dei topi e la loro durata di nuoto riducendo i livelli di lattato deidrogenasi, acido lattico, azoto ureico e creatina chinasi. Più in generale, i flavonoidi del castagno cinese hanno mostrato una spiccata azione anti-radicalica e di riduzione dello stress ossidativo derivante dagli sforzi. 

Il merito, secondo gli autori, è riconducibile all’azione clinicamente attiva dei sei tipi principali di flavonoidi contenuti nei fiori di castagno cinese tra cui miricetina e quercetina

Tuttavia, concludono gli studiosi, è necessario implementare ulteriori ricerche per rivelare il meccanismo dell’attività anti-fatica a livello molecolare.

FONTE: Journal of Functional Foods

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