Carragenine e sindrome metabolica: potenziali benefici

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Carragenine e sindrome metabolica: potenziali benefici

Queste sostanze, estraibili da un’alga rossa, sembrano esercitare effetti positivi sulla gestione di alcuni parametri della sindrome metabolica tra cui colesterolo, trigliceridi, peso e circonferenza addominale.

Le carragenine sono composti bioattivi ricavabili dal Crondo Crispo (o Carragheen), ovvero un’alga rossa particolarmente diffusa lungo le coste di Gran Bretagna e Irlanda: si tratta di organismi fotosintetici acquatici con un’alta percentuale di vitamine, minerali, fibre alimentari e tracce di lipidi

Secondo uno studio recente, condotto da un’equipe di ricercatori dell’Università di Coimbra, in Portogallo,  le carragenine presentano un interessante potenziale nella gestione della sindrome metabolica, una condizione caratterizzata dalla compresenza di più fattori di rischio cardiovascolare sempre più diffusa a causa della diffusione di cattive abitudini alimentari. E non solo.

Esiti della revisione 

In generale, gli autori hanno riscontrato che l’ingestione di carragenine può essere correlato a benefici per il profilo lipidico, peso e perimetro addominale, risultando un valore aggiunto nella prevenzione di sindrome metabolica e rischio cardiovascolare.

Sia in studi animali, sia in studi che hanno visto la partecipazione di esseri umani.

Gli studi condotti sugli animali hanno evidenziato una riduzione della concentrazione sierica di colesterolo totale indotta dall’assunzione delle carragenine, anche quando quest’ultima avveniva in combinazione con una dieta ricca di grassi o carboidrati. 

Anche i tre studi condotti sugli esseri umani hanno suggerito qualcosa di simile.

In una ricerca, una porzione di carragenina è stata aggiunta al cibo preparato e normalmente consumato da un gruppo di volontari per 8 settimane. Il gruppo sperimentale ha ingerito 40 grammi di carragenina al giorno. Al termine del periodo sperimentale si è registrata una significativa diminuzione delle concentrazioni di colesterolo e trigliceridi, oltre ad un aumento significativo di colesterolo HDL (“il colesterolo buono”). 

Successivamente, un altro studio ha dimostrato che l’assunzione di un integratore sotto forma di capsule contenenti carragenina e somministrato per 20 giorni a un gruppo di pazienti ospedalizzati con eventi cardiovascolari presentava benefici nel loro recupero. Dopo 20 giorni, infatti, è stata osservata una diminuzione significativa della concentrazione di colesterolo totale e colesterolo LDL; tuttavia, è stato registrato un aumento significativo dei trigliceridi.

Più recentemente, lo studio a firma del prof. Valado ha rivelato che l’assunzione giornaliera di 100 ml di gelatina vegetale, che ha carragenine nella sua costituzione, presentava benefici alla regolazione del profilo lipidico. Nello studio sono stati testati due periodi di tempo, 30 e 60 giorni. In entrambi è stata osservata una significativa diminuzione delle concentrazioni di colesterolo totale e un aumento di trigliceridi, senza però superare i livelli di riferimento definiti.

In generale, nonostante lo scarso numero di studi eseguito sull’argomento e la mancanza di uniformità, gli studiosi hanno riscontrato degli effetti positivi delle carragenine nel mantenimento e nella regolazione del profilo lipidico.

Il tempo di esposizione a diete integrate con carragenine sembra essere un fattore di efficienza, perché studi che hanno confrontato la stessa popolazione in tempi diversi, hanno mostrato una relazione diretta di miglioramento, quando si è valutato il periodo di ingestione e l’azione delle carragenine nella regolazione della profilo lipidico”, precisano gli autori.

Pertanto, l’analisi di tutte le pubblicazioni presentate ha rivelato l’elevato potenziale dei carragenini sui parametri del profilo lipidico e sindrome metabolica”, concludono.

Si attendono ulteriori sviluppi.

FONTE: Nutraceuticals

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