Bergamotto: proprietà e benefici

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bergamotto verde aperto

Bergamotto: proprietà e benefici

Caratteristiche, studi scientifici e curiosità sull’agrume dai molteplici effetti benefici per la salute.

Siamo nell’epoca d’oro del bergamotto, l’agrume che assomiglia un po’ al limone, un po’ al cedro e un po’ all’arancia amara, ma che è un qualcosa di completamente diverso soprattutto per quanto riguarda le caratteristiche e i benefici per la salute. Tradizionalmente noto per le sue applicazioni in cosmesi e aromaterapia, l’estratto del frutto del Citrus Bergamia – il nome della pianta di bergamotto – è stato recentemente oggetto di molteplici ricerche accademiche che l’hanno legittimato come alleato naturale della salute, in particolare del cuore.

Gli esiti degli studi, infatti, hanno incentivato la produzione di integratori a base di bergamotto per il trattamento del colesterolo, della glicemia e dei trigliceridi alti. Ma non solo. Il bergamotto, infatti, è un frutto particolare. Le sue qualità organolettiche lo rendono un prodotto naturale più unico che raro.

Non si trova ovunque. La coltivazione del Citrus Bergamia richiede specifiche premesse climatiche, un microclima che si incontra soprattutto in una zona precisa del nostro Paese: la Calabria. La maggior parte della produzione mondiale, infatti, avviene in provincia di Reggio Calabria, tanto da contrassegnare questo speciale agrume con il marchio DOP e la denominazione “Bergamotto di Reggio Calabria – olio essenziale”

In questo articolo si parlerà di bergamotto da molteplici punti di vista: dai benefici per la salute agli usi alimentari, passando per l’utilizzo in aromaterapia, cosmesi, gli studi degli effetti sul colesterolo le modalità d’assunzione del suo estratto . Nello specifico:

Bergamotti con sfondo verde a tinta unita
Esistono diverse varietà di bergamotto.

Cos’è il bergamotto

È un agrume appartenente alla famiglia delle Rutaceae. Si ipotizza che possa essere un incrocio tra limetta acida e arancia amara. Il frutto è piccolo e tondeggiante, leggermente a forma di pera. Presenta una buccia di colore giallo-verdognolo. La polpa è verdastra, succosa, con pochi semi e un sapore piuttosto amaro. 

Il termine bergamotto proviene dal turco beg-armudi che significa “pero del Signore”. S’ipotizza che il Citrus Bergamia sia originario delle isole Canarie e che fu introdotto in Calabria tra il XIV e il XVI secolo dagli spagnoli. Un altro filone di pensiero, invece, fa risalire l’origine del bergamotto all’Asia e alla Cina. 

Esistono diverse varietà di questo frutto, le principali sono:

  • il femminiello;
  • il castagnaio;
  • il fantastico.

Ognuna di esse presenta una gradazione di colore differente che varia in funzione della specifica fase nel processo di maturazione.

Cosa contiene

Il bergamotto è soprannominato “oro verde” per la sua colorazione e, soprattutto, per le sue proprietà nutrienti. È un frutto composto perlopiù da acqua (circa l’80%), per questo motivo risulta poco calorico, ma è ricco di sostanze che fanno bene all’organismo, tra cui:

  • vitamina A;
  • vitamina C;
  • sali minerali, soprattutto potassio e calcio;
  • antiossidanti.

Come approfondiremo successivamente, le fortune del bergamotto in fitoterapia sono legittimate soprattutto dall’azione antiossidante svolta dai flavonoidi, ovvero dei composti fenolici dalle comprovate proprietà terapeutiche. Su tutte, la capacità di ridurre il colesterolo dannoso con effetti analoghi alle soluzioni farmacologiche anti-colesterolo (nelle situazioni cliniche border line). La presenza di questa speciale famiglia di antiossidanti, nota anche per la sua efficace azione antinfiammatoria e antisettica, è particolarmente riscontrabile in due frutti: il bergamotto e la mela annurca, una varietà di mela tipicamente della Campania.

Pianta di Citrus Bergamia.
La pianta del bergamotto è la Citrus Bergamia.

Dove si coltiva

Come accennato in precedenza, il bergamotto è un prodotto autoctono della regione Calabria. Per la precisione, della provincia di Reggio Calabria, tra Villa San Giovanni e Gioiosa Jonica, tra il mar Ionio e il Tirreno. Il suo periodo di stagionalità è tra ottobre e marzo

Uso alimentare

In cucina, il frutto è utilizzato soprattutto per aromatizzare caramelle, canditi, gelati e liquori. Avendo un sapore molto aspro, il bergamotto va consumato previa cottura e in genere lo si utilizza per confezionare marmellate. È un ingrediente adoperato soprattutto nella pasticceria calabrese.

Bergamotto, aromaterapia e cosmesi

Il bergamotto custodisce molte delle sue proprietà benefiche nella scorza. La buccia, infatti, contiene oli essenziali con proprietà antinfiammatorie, antiossidanti, disinfettanti e cicatrizzanti

Ricco di terpeni, bergapteni e numerosi principi attivi, il bergamotto è molto utilizzato in cosmesi – l’essenza di bergamotto – e in aromaterapia per il trattamento di alcuni disturbi, tra cui:

  • infezioni dell’apparato genitourinario, come cistiti e uretriti;
  • emorroidi;
  • problemi alla pelle come acne, infezione della cute, seborrea, eczemi, herpes, prurito e psoriasi;
  • invecchiamento della pelle;
  • disturbi dell’umore: la sua azione sedativa dà benefici ai soggetti ansiosi, depressi o stressati;
  • Febbre di tutti i tipi.

L’olio essenziale di bergamotto si presenta come un liquido chiaro, di colore giallo con gradazione che va verso il verde, ha un profumo fruttato, fresco, vagamente balsamico.

Alcune modalità di utilizzo

In base allo scopo terapeutico, l’olio prevede diverse tipologie di impiego. Il massaggio, ad esempio, è la modalità suggerita per il trattamento dei disturbi dell’umore e della colite. Per la pelle grassa, invece, si può utilizzare come detergente da riversare in una vasca da bagno mentre per le tonsille infiammate può fungere anche da colluttorio. L’uso esterno risulta efficace per il trattamento delle emorroidi

Precauzioni d’uso

È fototossico quindi non deve essere utilizzato prima dell’esposizione al sole oppure ad altre fonti di raggi ultravioletti.

Un bergamotto aperto a metà, giallo.
Il colore del bergamotto cambia in base alla tipologia e alla maturazione.

Bergamotto e colesterolo 

Se in cosmesi e in aromaterapia i benefici associati al bergamotto sono da attribuire all’uso dell’olio essenziale ricavato dalla buccia del frutto, diversi studi hanno evidenziato gli effetti virtuosi del succo di bergamotto sui livelli di colesterolo. Il merito, come accennato in precedenza, è di alcune sostanze contenute nel bergamotto ad alta azione antiossidante e antinfiammatoria: i flavonoidi, una famiglia di polifenoli alimentari dai molteplici benefici per la salute. 

Il frutto del Citrus Bergamia è particolarmente popolato da questa categoria di metaboliti secondari dalle comprovate capacità nel regolare i livelli di colesterolo nel sangue e, più in generale, nel ridurre il rischio cardiovascolare. L’azione dei flavonoidi, infatti, è paragonabile a quella delle soluzioni farmacologiche rappresentata essenzialmente dalle statine

Il succo di bergamotto esegue una duplice azione: riduce i livelli di colesterolo dannoso (LDL) e innalza i livelli di colesterolo buono (HDL). Brutieridina e Melitidina sono le due categorie di flavonoidi che contribuiscono in maniera rilevante alle potenzialità ipocolesterolemizzanti del bergamotto.

Non solo il colesterolo. Il succo di bergamotto risulta efficace anche nel ridurre i livelli di trigliceridi e glicemia. Alcune ricerche, infatti, ne hanno evidenziato l’attività ipoglicemizzante ponendo l’accento sul ruolo della naringenina – uno dei flavonoidi contenuti nel bergamotto – nella stimolazione dell’enzima AMP chinasi e nel conseguente incremento dell’uptake del glucosio da parte delle cellule dei muscoli e del fegato.

Gli studi scientifici

Nel corso degli ultimi anni sono state condotte diverse ricerche accademiche sul bergamotto, in Italia e all’estero. Alcuni degli studi più rilevanti in materia non potevano che essere effettuati presso università calabresi. 

Nel 2013, un team di ricerca dell’Università degli Studi Magna Graecia di Catanzaro ha condotto uno studio su 77 pazienti con colesterolo e trigliceridi alti. I ricercatori hanno evidenziato come l’aggiunta di succo di bergamotto rendesse più efficace e meno invasiva la terapia a base di rosuvastatina.

Due anni più tardi, un team di ricercatori dell’Università della Calabria ha riscontrato l’efficacia dell’estratto di bergamotto nel regolare i livelli di colesterolo per i pazienti affetti da malattie metaboliche. La sindrome metabolica, di norma, rappresenta un ostacolo al raggiungimento degli obiettivi di colesterolo LDL tramite il trattamento con le statine. 

Un’altra ricerca, realizzata nel 2018 e coordinata dal prof. Vincenzo Mollace, uno studio randomizzato in doppio cieco controllato con placebo, ha rilevato che la somministrazione quotidiana di estratto di bergamotto per un periodo di 30 giorni, indipendentemente dalle varie formulazioni, porti ad una sensibile riduzione del colesterolo totale, del colesterolo LDL e dei trigliceridi, oltre che un aumento del colesterolo HDL (colesterolo buono).  

Nel 2019, è stata pubblicata una ricerca osservazionale che ha raccolto i principali trial clinici effettuati sull’estratto di bergamotto. Gli studiosi sono arrivati alla conclusione che «nel loro insieme, questi primi studi clinici e gli studi meccanicistici condotti suggeriscono che il bergamotto può ridurre il colesterolo totale e il LDL-C attraverso meccanismi distinti dagli attuali approcci farmaceutici».

Bibliografia

  • Frutta e ortaggi in Italia, Luisa Cabrini e Fabrizia Malerba, Touring, 2005.
  • Le incredibili virtù degli agrumi, Lorena Fiorini, Newton Compton, 2016.
  • La Dieta mediterranea senza FODMAP, Leda Roncoroni – Luca Elli – Maria Teresa Bardella – Federica Branchi, Franco Angeli, 2018.
  • Il diabete al tempo del cibo. Una sana alimentazione per promuovere il benessere, Emanuela Baio, Franco Angeli, 2015.  
  • Il dizionario degli oli essenziali, Maria Fiorella Coccolo, Riza, 2014.

LEGGI ANCHE: Mela annurca: il rimedio naturale a colesterolo alto e calvizie

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