Azadirachta indica (pianta del Neem): proprietà e benefici

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Azadirachta indica (pianta del Neem): proprietà e benefici

Conosciuta come albero di Neem, l’Azadirachta indica è una pianta considerata un vero e proprio contenitore di benessere naturale, soprattutto in Asia e in Africa: ecco le sue principali proprietà.

L’Azadirachta indica – conosciuta anche come Neem (nīm)  – è una pianta originaria dell’India e della Birmania. Denominata “la farmacia del villaggio” o “albero divino” per le sue spiccate proprietà per la salute, gli estratti di questa pianta sono stati più volte attenzionati dalla ricerca che ne ha evidenziato utilizzi in diversi campi della medicina e del benessere: si va dal repellente per insetti agli integratori per ridurre l’infiammazione, passando per il controllo del diabete fino alle potenzialità antitumorali.

Varie parti dell’Azadirachta indica, comprese le foglie, la corteccia, i frutti, i fiori, l’olio e la gomma sono associate al suddetto potenziale terapeutico della pianta.  Questi potenziali possono certamente essere attribuiti a determinati meccanismi cellulari e molecolari (azione antiradicalica, antinfiammatoria, antiossidante ecc.). Tuttavia – come sottolineano gli autori di una revisione di diversi studi condotti sul Neem – condizioni improprie e non standardizzate dietro alla produzione degli estratti possono portare a problemi di salute, in particolare alcuni composti potrebbero avere effetti dannosi sul fegato e sui reni.

Nel tempo, la ricerca ha dimostrato che l’Azadirachta indica è ricca di un’ampia gamma di composti, molti dei quali hanno un potenziale farmacologico. Di tutti questi composti, i triterpeni sono all’avanguardia nell’uso terapeutico. La pianta contiene anche numerosi flavonoidi e metaboliti come limonoidi, tannini, alcaloidi, terpenoidi e catechine. Le foglie sono ricche di glicoproteine che, quando testate su soggetti di mammifero, hanno mostrato attività immunomodulante ed un potenziale antitumorale.

Azione antiossidante

Sono stati condotti diversi studi che hanno evidenziato l’effetto antiossidante dell’Azadirachta indica ed i diversi meccanismi di questa proprietà della pianta, tra cui:

  • contrastare i radicali liberi
  • rafforzare le difese naturali del corpo;
  • ridurre il danno e l’infiammazione del tessuto della mucosa del colon, sia a livello macroscopico che microscopico.

Sebbene molti dibattiti e ricerche sull’efficacia e la sicurezza degli estratti continuino, possiamo ancora considerare sicuri alcuni preparati, come quelli tipicamente usati nel folklore medicinale (tè, oli), anche se questi preparati sono di fattura artigianale e i potenziali benefici variano da preparazione a preparazione”, hanno osservato gli autori.

Effetto antinfiammatorio

Gli estratti di Azadirachta indica presentano un elevato potenziale come agenti antinfiammatori soprattutto per merito di uno specifico composto bioattivo contenuto nella pianta: si tratta del limonoide, una sostanza nota per le sue proprietà inibitorie rispetto alla produzione di mediatori infiammatori. 

Conosciuto anche come anestetico naturale del dolore, il limonoide contenuto nella pianta di Neem è risultato efficace nell’inibire l’edema e la crescita del tessuto fibrovascolare quando testato su zampe di ratto danneggiate.   

Un altro composto interessante contenuto in questa pianta con effetti antinfiammatori è l’epossi-azadiradione: questo composto ha mostrato potenziale citotossico in varie patologie.

Un effetto antinfiammatorio ancora più accentuato è stato riscontrato per i triterpeni contenuti nell’olio dell’ Azadirachta indica: alcuni studi ne hanno messo in risalto la capacità di modulare l’infiammazione inducendo un meccanismo virtuoso sul metabolismo degli eicosanoidi.

Azione antidiabetica

Seppur alcuni risultati siano piuttosto controversi e non ci siano ancora sufficienti garanzie sulla sicurezza e sulla tollerabilità per l’organismo dei suoi estratti, diversi studi condotti in modelli di ratto diabetico indotto hanno rivelato alcune potenzialità anti-diabetiche del Neem, in particolare sulla gestione dei livelli di glucosio, e non solo.

“Come commento finale, possiamo dire che l’uso dei composti dell’estratto di foglie di Neem ha mostrato risultati positivi nella riduzione del glucosio e della salute generale del pancreas, nonché un ritardo di danni a fegato e reni ed un recupero nel sistema antiossidante, fornendo un’importante prospettiva nel possibile utilizzo di questi composti. Tenendo presente che il diabete è un’importante malattia per la salute globale con un alto tasso di complicanze d’organo come insufficienza renale e malattie cardiovascolari, lo sviluppo di nuovi trattamenti, come gli estratti attivi farmacologici (estratti di Neem) per aiutare a preservare l’integrità degli organi e del metabolismo può essere un importante argomento di ricerca”, hanno precisato gli autori.

È della massima importanza affermare che dovremmo tutti assumere una posizione cautelativa, con questo e con altri composti naturali non completamente caratterizzati negli estratti, poiché l’origine naturale non li esclude dall’esercizio di effetti tossici (…). Facendo uso del progresso scientifico e tecnologico – concludono i ricercatori – ora possiamo utilizzare questi estratti come attuali coadiuvanti medici, comprendendo il loro potenziale”.

FONTE: Journal of Functional Foods 

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Comments (1)

  • silvio sambuko rispondere

    vivendo in Africa e averla usata confermo che avere un albero nel proprio giardino toglie il medico dalla casa è molto utile usando ogni parte della pianta albero a livellobuko@yahoo.fr naturale eng. silviosambuko@yahoo.fr

    11 Gennaio 2024 a 14:52

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