Arabinosio e proprietà anti-colesterolo

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pannocchia mais

Arabinosio e proprietà anti-colesterolo

L’arabinosio è un estratto naturale ricavato da mais, barbabietola e frumento che ha manifestato alcuni effetti virtuosi sui meccanismi di regolazione del colesterolo in uno studio sui topi.

Le malattie cardiovascolari sono tra le principali cause di morte in tutto il mondo e il metabolismo anormale del colesterolo rappresenta uno dei più insidiosi fattori di rischio. Da qui, l’appello di tutte le istituzioni sanitarie per incentivare l’adozione di misure di prevenzione rappresentate perlopiù da uno stile di vita sano caratterizzato da un’alimentazione equilibrata e lontano dalla sedentarietà.

Nei casi in cui l’alterazione dei livelli di colesterolo risulta entro certi parametri (ipercolesterolemia bassa o moderata), spesso può ritenersi efficace e auspicabile l’integrazione con prodotti naturali per abbassare il colesterolo. Estratti naturali a base di mela annurca e bergamotto, per esempio, hanno rivelato in diversi studi delle interessanti proprietà antiossidanti in grado di migliorare il metabolismo del colesterolo LDL e la produzione di colesterolo “buono” (colesterolo HDL).

A breve, tra queste sostanze naturali potrebbe annoverarsi anche l’arabinosio: si tratta di un elemento che si estrae da pannocchie di mais, polpa di barbabietola o crusca di frumento. L’arabinosio ha dimostrato di esercitare alcuni effetti positivi alleviando il disordine metabolico lipidico e migliorando la resistenza all’insulina attraverso un’azione antinfiammatoria.

Uno studio recente, condotto da un team di ricercatori proveniente dalla Jiangnan University, ne suggerisce anche alcune interessanti proprietà anti-colesterolo.

Arabinosio e colesterolo: lo studio sui topi

Gli autori hanno raccolto i dati di 36 topi maschi suddivisi casualmente in tre gruppi: il gruppo di controllo e il gruppo nutrito con dieta ricca di grassi e di saccarosio che hanno ricevuto un placebo (acqua distillata) ed il gruppo trattato con un estratto di arabinosio, sottoposto alla medesima alimentazione grassa, che ha assunto 400 mg/kg/die di arabinosio per 12 settimane

Al fine di studiarne gli effetti, sono stati analizzati i parametri biochimici del siero e del fegato, gli acidi biliari sierici e fecali, il metabolismo del colesterolo e degli acidi biliari e le espressioni proteiche nel fegato e nell’intestino tenue.

ESITI – La supplementazione di arabinosio ha portato diversi benefici:

  • riduzione significativa del peso corporeo;
  • riduzione dei livelli di colesterolo lipoproteico a bassa densità circolante (LDL-C);
  • aumento dei livelli di colesterolo “buono” (HDL-C);
  • diminuzione dell’infiammazione epatica;
  • diminuzione degli accumuli lipidici nei topi alimentati con i grassi.

Per quanto riguarda il meccanismo d’azione, gli autori evidenziano la capacità dell’arabinosio di inibire la sintesi del colesterolo attraverso la regolazione della 3-idrossi-3-metilglutaril-CoA reduttasi.  

Inoltre, i ricercatori ipotizzano la possibilità che questa sostanza sia in grado di agevolare il trasporto inverso del colesterolo, come evidenziato dall’aumentata espressione di mRNA del recettore delle lipoproteine ​​a bassa densità (LDL-R) e del recettore scavenger di classe B di tipo 1.

La supplementazione di arabinosio ha mostrato effetti ipocolesterolemici nei topi alimentati con alimentazione ricca di grassi principalmente in virtù della regolazione delle vie correlate al metabolismo degli acidi biliari”, concludono gli autori, i quali aprono la strada allo sviluppo di nuovi alimenti funzionali contenenti questo interessante ingrediente.

FONTE: Nutrition and Metabolism

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