Acido rosmarinico: proprietà e usi terapeutici
Questo composto bioattivo, ricavabile soprattutto dal rosmarino, è impiegato in campo nutraceutico per perseguire diversi scopi di benessere: ecco una panoramica.
L’acido rosmarinico è un composto naturale presente in alcune piante, ma soprattutto nel rosmarino (Rosmarinus officinalis) da cui deriva il nome. Com’è noto, il rosmarino – originario delle regioni mediterranee – viene comunemente utilizzato per condire i cibi. Ma le fonti alimentari di questa sostanza non si limitano al rosmarino.
L’acido rosmarinico, infatti, è presente anche in altre piante usate come spezie tra cui zafferano, basilico e timo, oltre che nell’olio essenziale di rosmarino e in alcune bevande (tè, infusi e persino in diverse tipologie di vino e birra).
Impiegata tradizionalmente anche per scopi terapeutici, la ricerca nutraceutica ne ha evidenziato alcune interessanti proprietà che l’hanno reso un ingrediente di integratori alimentari per il trattamento di diversi disturbi e per migliorare alcune funzionalità.
A cosa fa bene l’acido rosmarinico?
In linea generale, l’acido rosmarinico possiede proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e anti-invecchiamento. Questo composto, infatti, è in grado di proteggere le cellule del corpo dai danni causati dai radicali liberi.
Andando nello specifico, gli esiti di diversi studi suggeriscono molteplici benefici esercitati direttamente o indirettamente, in particolare per il sistema cardiovascolare e salute mentale.
Per esempio, l’azione antiradicalica di questo principio attivo riesce a promuovere meccanismi virtuosi per la salute di cuore, fegato e sistema nervoso. Ecco perché gli integratori alimentari che contengono acido rosmarinico vengono impiegati soprattutto per gestire malattie cardiovascolari, disturbi digestivi, problemi di circolazione e dolori articolari, ma anche per migliorare memoria, concentrazione e umore.
Oltre ad esercitare effetti antiossidanti, questa sostanza ha rivelato anche una spiccata attività antinfiammatoria dimostratasi efficace soprattutto per contrastare l’invecchiamento.
In definitiva, i risultati degli studi sull’acido rosmarinico sono molto promettenti, ma ulteriori ricerche sono necessarie per confermare gli effetti terapeutici di questo composto. Inoltre, è importante notare che l’utilizzo dell’acido rosmarinico come trattamento per malattie o disturbi specifici deve essere sempre supervisionato da un medico.
Acido rosmarinico: effetti collaterali
L’acido rosmarinico è generalmente considerato sicuro quando viene utilizzato come condimento per i cibi o come integratore alimentare in dosi appropriate. Tuttavia, come con qualsiasi sostanza, anche questo composto può causare effetti collaterali in alcune persone.
Ecco gli effetti collaterali più comuni:
- nausea e vomito;
- dolore allo stomaco;
- allergie cutanee;
- problemi respiratori (nei soggetti che hanno allergie respiratorie);
- interazioni con farmaci anticoagulanti.
In alcuni casi, può causare effetti collaterali più gravi, come problemi al fegato o al sistema nervoso..
Si consiglia di evitare l’uso di acido rosmarinico durante la gravidanza o l’allattamento, poiché non ci sono sufficienti studi che ne dimostrino la sicurezza in questi momenti.
In generale, come accennato in precedenza, è sempre meglio consultare il proprio medico prima di assumere qualsiasi nuovo integratore o erba officinale, soprattutto se si stanno assumendo farmaci o se si soffre di malattie croniche.
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